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Abstract
Ita
Il nesso tra diritto e comunicazione è un tema di crescente rilevanza nel dibattito scientifico contemporaneo. La progressiva linguistificazione del campo politico, anche attraverso le piattaforme digitali di comunicazione, sta producendo trasformazioni significative non solo nei meccanismi di legittimazione del potere, ma anche nelle forme di produzione normativa. In questo contesto, il linguaggio e i discorsi politico-istituzionali sull’immigrazione e l’asilo rappresentano un ambito privilegiato di analisi, anche perché il tema dell’immigrazione è divenuto uno dei principali terreni di scontro politico in molti Paesi. La tesi principale di questo lavoro è che, attraverso la comunicazione social di specifiche figure politico-istituzionali in Italia, si stiano generando non solo discorsi, ma anche atti illocutori: parole che incitano all’azione, che aprono nuovi spazi dell’agire e che, di conseguenza, veicolano una normatività tendente a configurarsi come supra-ius, ossia svincolata dall’ordinamento vigente. In questo senso, la potenza comunicativa tende a trasformarsi, di fatto, in “potenza legislativa”. Nel presente scritto si analizza questo particolare fenomeno comunicativo-performativo attraverso una combinazione di strumenti di analisi giuridica e di analisi critica del discorso, ivi compresa quella riguardante il discorso sviluppato attraverso i social media. L’analisi e la teorizzazione del nesso tra una certa comunicazione politico-istituzionale e la sfera del diritto degli stranieri in Italia, sarà realizzata attraverso tre casi di studio, adottando sia una critica immanente del testo sia una più ampia critica socio-diagnostica.
En
The relationship between law and communication is an increasingly relevant topic in contemporary scholarly debate. The progressive linguistification of politics – particularly through digital communication platforms – is bringing about significant transformations not only in the mechanisms of power legitimation, but also in the modes of normative production. Within this framework, the language and political-institutional discourses on migration and asylum constitute a privileged field of analysis, not least because immigration has become one of the main battlegrounds of political conflict in many countries. The central thesis of this study is that, through the social media communication of some political and institutional figures in Italy, what is being generated are not only political discourses but also illocutionary acts: utterances that incite action, that open new spaces for action, and that, consequently, convey a form of normativity tending to take shape as supra-ius – that is, detached from the existing legal order. In this sense, communicative potency increasingly translates into a form of “legislative potency”. This article examines this specific communicative-performative phenomenon by combining legal analysis with critical discourse analysis, including discourses developed through social media. The nexus between certain forms of political-institutional communication and the immigration laws governing the status of foreigners in Italy is analysed through three case studies, employing both an immanent critique of texts and a broader socio-diagnostic critique.