Abstract
Ita
L’articolo propone una riflessione sui governi tecnocratici in Italia, analizzando, tappa dopo tappa, le vicende politiche e costituzionali che hanno portato alla formazione degli esecutivi guidati da Carlo Azeglio Ciampi (1993), Lamberto Dini (1995), Mario Monti (2011) e Mario Draghi (2021).
L’articolo, oltre a delineare la differenza tra governi tecnici e governi tecnocratici, descrive le caratteristiche fondamentali del sistema di governo tecnocratico in Italia, evidenziando, in particolare, come questi esecutivi abbiano operato a stretto contatto politico con le istituzioni dell’Unione Europea. I governi tecnocratici sono sostenuti da ampi accordi parlamentari (cd. “larghe intese”) e si formano su iniziativa del Presidente della Repubblica attraverso un “closed aseptic process”.
Il dibattito politico e istituzionale italiano è stato segnato da due narrazioni convergenti. Da un lato, la crisi della democrazia dei partiti e la fine della centralità della politica. Dall’altro, il ruolo salvifico dei tecnocrati, neutrali “risolutori” dei problemi di ultima istanza.
Questa peculiarità mostra tutta la fragilità del sistema nell’affrontare le dirimenti questioni economiche e sociali, confinando la politica nella gestione della amministrazione e aggravando, ulteriormente, il senso di sfiducia dei cittadini nei confronti dei partiti e delle istituzioni.
En
This article proposes a reflection on technocratic governments in Italy. In particular, the Author analyzes the constitutional events of the “technocratic governments” led by Carlo Azeglio Ciampi (1993), Lamberto Dini (1995), Mario Monti (2011) and Mario Draghi (2021). Head of these governments is a technocrat co-assisted by other technocratic “economic” ministers.
The article explains the difference between technical governments and technocratic governments. The Author describes the fundamental characteristics of the technocratic government system in Italy, explaining in particular that these governments operate in strong relationships with the institutions of the European Union. Technocratic governments are supported by broad parliamentary agreements and are formed on the initiative of the President of the Republic through a “closed aseptic process”.
The Italian political and institutional debate was marked by two converging narratives. On the one hand, the crisis of party democracy and the end of the centrality of policy. On the other hand, the salvific role of technocrats, neutral “solvers” of the problems of last resort.
This peculiarity shows all the fragility of the system in dealing with economic and political issues. Ultimately, it risks reducing the role of policy in governance, increasing citizens’ distrust of parties and institutions.