Sulle cure offshore per gli stranieri trattenuti in Albania

Professore ordinario di Diritto amministrativo. Università degli Studi di Ferrara

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Abstract

Ita

Il saggio è dedicato all’analisi delle norme del Protocollo tra Italia e Albania reso esecutivo con la legge n. 14 del 2024, che riguardano l’erogazione delle cure urgenti per le persone trattenute in territorio albanese. Premessa l’illustrazione delle disposizioni che prevedono l’affidamento alla sanità albanese delle cure urgenti e indifferibili a cui l’Italia non riesca a far fronte nelle strutture di accoglienza, gli argomenti proposti si articolano in tre rilievi. Il primo riguarda la disparità di trattamento in danno degli stranieri trattenuti in Albania, assunta a termine di comparazione la pienezza della garanzia sanitaria accordata, per le cure urgenti e indifferibili, agli stranieri trattenuti nelle strutture di accoglienza in zone di frontiera italiane. Il secondo riguarda la disciplina contrattualistica degli affidamenti e mette in luce l’impossibilità di rendere effettive le garanzie offerte dal diritto comunitario degli appalti pubblici in un Paese, come l’Albania, legato alla UE dalla semplice esistenza di negoziati per l’adesione. Il terzo concerne la disciplina amministrativa e fiscale dei corrispettivi dei servizi albanesi ed evidenzia l’inadeguatezza delle clausole del Protocollo sulla verifica degli adempimenti di Parte albanese. Le conclusioni riprendono il filo del discorso sugli aspetti umanitari e si soffermano sui profili di incostituzionalità del Protocollo, ma anche sugli effetti che esso potrà avere sulla «mutua fiducia» tra Stati membri, in termini di rispetto del principio del non refoulement all’interno della zona Schengen, per finire con alcuni dubbi sulla compatibilità tra il Protocollo e la direttiva (UE) 2024/1346 (adottata nel contesto del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo) 

En

The essay is centered on the Protocol between Italy and Albania made executive by Law No. 14 of 2024, in the part where it provides urgent care for persons detained in Albanian territory. First, the paper focuses on the Protocol’s provisions entrusting Albanian authorities with healthcare emergency services for persons detained, that Italy is unable to manage with in the reception facilities. After that, the proposed arguments are divided into three remarks. The first point concerns the inequality of treatment of foreigners detained in Albania, assuming as comparative term the fullness of the health guarantees accorded, for urgent and unavoidable cares, to foreigners detained in reception facilities in Italian border areas. The second point concerns contractual discipline of entrustments and highlights the impossibility of making effective the EU law of public procurement in a country, such as Albania, linked to the EU by the mere existence of adhesion negotiations. The third point concerns the administrative and fiscal regulation of Albanian service fees and highlights the inadequacy of the Protocol’s clauses on the verification of the Albanian side’s performance. The conclusions pick up the humanitarian aspects and focuses on the unconstitutionality profiles of the Protocol, but also on the effects it may have on mutual trust between member states, in terms of compliance with the principle of non-refoulement within the Schengen area, ending with some doubts about the compatibility between the Protocol and Directive (EU) 2024/1346 (adopted by EU institutions in the context of the new Migration and Asylum Pact).