ABSTRACT
ITA
A dispetto dell’obsolescenza dell’idea di nazione, le rivendica-zioni della sovranità nazionale non sono una novità nel secondo dopoguerra. Le riserve verso l’unificazione europea sono iniziate con l’unificazione stessa. Si sono aggravate con la sua accelerazione a fine anni ’80 e in ragione del suo incrocio col processo di globalizzazione, divenendo vivacissime in corrispondenza con la Grande crisi finanziaria e con le misure di austerità imposte a molti paesi dalle istituzioni europee e sovranazionali. I partiti populisti, non casualmente chiamati anche nazional-populisti, erano i più predisposti per sollevare il tema. Di qui il successo del sovranismo populista, che tuttavia si segnala per la sua povertà culturale. In questo articolo ci si sofferma su un libro inteso a rimediare a questa povertà. Al sovranismo populista ha pure corrisposto una reazione sovranista sull’altro versante dello schieramento politico. Nella sua versione più matura, tale reazione si configura come un disegno per ricostituire in special modo quella quota di sovranità dello Stato che negli ultimi decenni è stata confiscata dal mercato.
EN
Despite the obsolescence of the idea of nation, the claim on national sovereignty is not new since the post-war period. The objections towards the European unification started with the unification process itself. They increased with the acceleration of the process since 1989, combined with globalization, and became very lively in correspondence with the Great financial crisis and the austerity measures imposed on many countries by European and supranational institutions. The populist parties, which have often been called national-populists, were the most predisposed to raise this issue. Hence the success of populist sovereignism, which nevertheless is marked by its cultural poverty. This paper reviews a book trying to remedy this poverty. Populist sovereignism has also stimulated a sovereignist reac-tion on the other side of the political spectrum. Among other things, this reaction focuses on the reconstitution of that portion of sovereignty which in the last decades has been significantly confiscated by the market.