Sicurezza urbana, decoro della smart city e poteri del prefetto. Note intorno alla “Direttiva Salvini sulle zone rosse” (n. 11001/118/7 del 17 aprile 2019) ed alcune recenti ordinanze dei prefetti di Bologna, Firenze e Siracusa

Professoressa associata in Diritto costituzionale – Università degli Studi di Torino

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ABSTRACT
ITA

Il contributo analizza alcuni provvedimenti dell’esecutivo (direttive e ordinanze prefettizie) che intervengono in materia di sicurezza urbana. Emergono alcuni trend: diffusione della cultura del sospetto e creazione di categorie di “soggetti pericolosi”; amministrativizzazione del diritto penale, ovvero sviluppo di un inedito “diritto amministrativo del nemico”; verticalizzazione del potere e noncuranza per lo stato di diritto; sostituzione del progetto di emancipazione sociale con un programma di espulsione sociale.

EN

The paper analyzes some measures of the executive (directives and prefectural ordinances) in the field of urban security. Some trends come to light: spread of a culture based on suspicion and creation of categories of “dangerous subjects”; transition from criminal law to administrative law, or development of an unprecedented “administrative law of the enemy”; concentration of power and disregard for the rule of law; replacement of the social emancipation project with a social expulsion program.


SommarioPremessa1. La sicurezza urbana come decoro della smart city; 2. La direttiva, la soft law e lo stato di diritto3. Le ordinanze prefettizie ex art. 2 TULPS: un potere strutturalmente pericoloso e i tentativi di contenimento della Corte costituzionale; 4. Dalla zona rossa della Val Susa alla zona rossa di Siracusa, passando per Firenze e Bologna: l’ostracismo del disagio sociale e la repressione del dissenso.

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