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Abstract
Ita
Sullo scacchiere internazionale, venti di guerra alterano l’equilibrio delle relazioni internazionali. In Ucraina, in Israele e in meno noti teatri di guerra, si corre il rischio di abituarsi alla violenza. Eppure, è alla pace che dovremmo essere educati. I romanzi di Italo Calvino sulla Resistenza italiana restituiscono pagine preziose della nostra esperienza di guerra, che abbiamo avuto la fortuna di non vivere, ma che possiamo comprendere attraverso la lettura per immunizzarci dal ritorno alla logica dell’ostilità. La letteratura si rivela, perciò, strumento di uno studio consapevole e sensibile del diritto e della politica, agente moltiplicatore di riflessioni e comparazioni, oltre la coltre di quelle scontate, a cui talvolta si perviene in un esercizio burocratico del ragionamento giuridico. Essa dispiega una funzione rammemorativa del vigore assiologico degli istituti fondamentali dello Stato di diritto, pensati e voluti a garanzia dell’indipendenza morale, della libertà e della dignità della persona.
En
On the international chessboard, the winds of war are changing the balance of international relations. In Ukraine, in Israel and in lesser-known theatres of war, we are in danger of becoming accustomed to violence. But it is to peace that we should be trained. Italo Calvino’s novels of the Italian Resistance are precious pages of our experience of war, which we were lucky enough not to live through, but which we can understand through reading, to immunize ourselves against the sometimes-seductive logic of hostility. Literature thus proves to be an instrument for a conscious and sensitive study of law, a multiplier of reflections and comparisons beyond the bureaucratic exercise of legal reasoning. It reminds us of the axiological power of the fundamental institutions of the rule of law, conceived and intended to guarantee the moral independence, freedom, and dignity of the individual.