RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA SITUAZIONE IN IRAQ – PE 326.607 –30.01.2003

Il Parlamento europeo ha approvato a gennaio una Risoluzione sulla crisi irachena con cui ha espresso “la propria opposizione nei confronti di ogni azione militare unilaterale”, ritenendo “un attacco preventivo” non solo “non conforme al diritto internazionale e alla Carta della Nazioni Unite”, ma causa di una “crisi più profonda, con il coinvolgimento di altri paesi della regione”. Per tali motivi il PE ritiene che occorra fare “tutto il possibile per evitare le azioni militari” esplorando tutte li vie politiche e diplomatiche, per le quali responsabilizza il Consiglio e l’Alto rappresentante per la PESC. ( www.europarl.eu.int )

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Iraq, Bruxelles, 30 gennaio 2003
Il Parlamento europeo,- viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Iraq, in particolare quella del 16 maggio 2002 sulla situazione in Iraq undici anni dopo la guerra del Golfo,- viste tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull’Iraq, in particolare la risoluzione 1441 dell’8 novembre 2002,- vista la relazione presentata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 27 gennaio 2003 dal presidente esecutivo della Commissione di monitoraggio, verifica e ispezione delle Nazioni Unite (UNMOVIC) e dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA),- vista la dichiarazione solenne franco-tedesca firmata a Parigi il 22 gennaio 2003,- viste le conclusioni dei ministri degli Affari esteri dell’UE sull’Iraq, del 27 gennaio 2003,A. considerando che la risoluzione 1441 del Consiglio di sicurezza incaricava l’UNMOVIC di imporre all’Iraq un regime d’ispezione in materia di disarmo più rigoroso e chiedeva che Baghdad fornisse all’UNMOVIC e all’AIEA una dichiarazione completa ed esauriente su tutti gli aspetti dei suoi programmi intesi a sviluppare armi chimiche, biologiche e nucleari nonché missili balistici, e ogni altra informazione relativa ai suoi programmi in materia di armi chimiche, biologiche e nucleari,B. sottolineando che è importante smantellare completamente, sotto controllo internazionale, le armi di distruzione di massa chimiche, batteriologiche, radiologiche e nucleari dell’Iraq, qualora esistano, e annullare l’eventuale capacità di tale paese di produrre siffatte armi, sulla base delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al riguardo,C. considerando che l’Unione europea e i suoi Stati membri devono seguire lo stesso approccio, con l’obiettivo di pervenire ad un monitoraggio internazionale rapido ed efficace della situazione in Iraq,D. considerando l’autoisolamento del governo dell’Iraq e la sua mancanza di cooperazione con la comunità internazionale, l’estrema militarizzazione della società irachena, le diffuse ed estremamente gravi violazioni dei diritti dell’uomo e del diritto umanitario internazionale, e la totale mancanza di diritti politici e democratici nel paese di cui trattasi,1. riafferma il proprio impegno per la pace, la democrazia e il rispetto dei diritti dell’uomo e del diritto internazionale, e ribadisce che le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite devono essere pienamente applicate e rispettate allo scopo di garantire la pace e la sicurezza internazionali;2. sostiene pienamente l’attività di Hans Blix, presidente esecutivo dell’UNMOVIC, e di Mohamed El Baradei, direttore generale dell’AIEA, nonché della loro squadra di ispettori incaricati del regime potenziato di ispezioni previsto dalla risoluzione 1441;3. ritiene che le violazioni della risoluzione 1441 attualmente individuate dagli ispettori in relazione alle armi di distruzione di massa non giustifichino l’azione militare, e reputa che qualsiasi passo ulteriore spetti al Consiglio di sicurezza, dopo una piena valutazione della situazione;4. chiede al governo iracheno di rispettare la risoluzione 1441 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di continuare a consentire le ispezioni dell’UNMOVIC, in modo incondizionato e senza limiti di accesso, nonché di cooperare pienamente e di reagire alle osservazioni formulate dal presidente esecutivo dell’UNMOVIC nella sua relazione; chiede inoltre che tutte le informazioni disponibili al riguardo, indipendentemente dalla fonte, siano trasmesse senza ritardi all’UNMOVIC;5. accoglie favorevolmente a tale proposito le conclusioni del Consiglio ‘Affari generali e Relazioni esterne’ del 27 gennaio 2003, e si aspetta che esse siano poste in atto dagli Stati membri in tutte le sedi pertinenti; sollecita il Consiglio a tentare di pervenire ad una posizione comune sull’Iraq nel quadro della PESC, cosicché l’Unione europea possa parlare, sulla scena internazionale, con una sola voce riguardo alla situazione attuale e ai futuri sviluppi di tale conflitto; chiede ai paesi candidati all’adesione che, attraverso opportune consultazioni, si allineino ad una posizione comune europea;6. esprime la propria opposizione nei confronti di ogni azione militare unilaterale e ritiene che un attacco preventivo non sarebbe conforme al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite e porterebbe ad una crisi più profonda, con il coinvolgimento di altri paesi della regione; sottolinea che occorre fare tutto il possibile per evitare le azioni militari;7. chiede che vengano esplorate tutte le vie politiche e diplomatiche allo scopo di pervenire ad una soluzione pacifica del conflitto e sottolinea la necessità di assicurare e preservare la pace e la sicurezza internazionale;8. sprona l’ONU a verificare l’effetto dell’embargo, in particolare l’impatto negativo sulla situazione umanitaria dei civili iracheni, e in particolare delle donne e dei bambini, in modo che, se necessario, sia possibile definire le misure per porre fine a tale embargo;9. invita il Consiglio a compiere ogni sforzo per fermare la guerra in Medio Oriente; a tale riguardo, invita la Presidenza del Consiglio e l’Alto Rappresentante per la PESC ad affermare chiaramente all’amministrazione USA che una soluzione per il conflitto del Medio Oriente è la massima priorità per l’UE e che un’iniziativa internazionale forte e convincente per una celere applicazione del piano dettagliato proposto dal Quartetto (UE, USA, ONU e Russia) non può essere ulteriormente procrastinata;10. sottolinea l’impegno dell’Unione europea per quanto attiene alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Iraq, del Kuwait e dei paesi limitrofi;11. sollecita il Consiglio e gli Stati membri ad assumere l’iniziativa di proporre che la Corte penale internazionale indaghi sulle responsabilità del regime del leader iracheno per il genocidio degli arabi delle paludi e per altri crimini di guerra e contro l’umanità;12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché all’Alto Rappresentante per la PESC, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al governo dell’Iraq.