Regolamenti e compromesso parlamentare

Professore ordinario di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Siena

ABSTRACT

ITA

Il saggio esamina il contributo che le stesse Assemblee hanno dato alla propria crisi. Il rifiuto della discussione e del compromesso parlamentare ha portato il Parlamento degli ultimi vent’anni ad ammettere e persino ricercare la supplenza di altri soggetti, come il Governo, il Capo dello Stato e il popolo nell’esercizio del referendum. Tra le misure che potrebbero rivitalizzare la cultura della rappresentanza non sembra incongruo prevedere la compiuta legalizzazione delle attività parlamentari, ammettendo anche il sindacato del giudice costituzionale su ricorso delle minoranze parlamentari.

EN

In the opinion of the Author, the crisis affecting the Italian Parliament is partly due to its own responsibility. During the last twenty years, the Assemblies have been admitting or even seeking a substitution by the Government, by the Head of State, and by the people via referenda. In order to restore the culture of parliamentary discussion and compromise, a new regulation should be adopted, and its enforcement by the Constitutional Court accepted. Drawing on the latest case-law, parliamentary minorities should be admitted to bring an action directly before the Court.


SOMMARIO: 1. Due errori da evitare; 2. La rinunzia da parte delle Camere all’esercizio delle proprie attribuzioni; 2.1. La supina accettazione dei decreti legge (eterogenei); 2.2. La delega di indirizzo e controllo al Capo dello Stato; 2.3. La delega al popolo; 3. Misure di legalizzazione delle attività parlamentari; 4. Una nuova cultura dell’autonomia parlamentare.

1. Due errori da evitare

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