Sommario.1 . Il quadro costituzionale : la forma di stato e di governo. 2.- Segue: le condizioni per la stabilizzazione del sistema politico. 3– Costituzione e partiti politici. 4 – La caduta dei partiti tradizionali e la fine della ‘coalizione monopolistica’. 5.– La trasformazione dei partiti. 6- Quali prospettive nel vacillare delle certezze?
1.- Il quadro costituzionale : la forma di stato e di governo. Parlare di legge elettorale, oggi, è più che giustificato: sostituire quella del governo Berlusconi, pericolosamente destabilizzante, è indispensabile. Ma era altrettanto giustificato negli anni passati ? La ricerca continua di meccanismi in grado di incidere utilmente sul sistema politico, oscillando fra quelli pensati per sistemi politici diversi, denuncia la mancanza di chiarezza sugli obiettivi. Dove si vuole arrivare? A quale fine deve servire lo strumento che si sceglie per far funzionare la rappresentanza? Non basta pensare, genericamente alla ‘governabilità’, per quanto auspicabile, senza riflettere sulle condizioni che la rendono possibile. Cadute le illusioni sulle virtù taumaturgiche di un bipolarismo comunque configurato ([1]) e sulla possibilità della legge elettorale (certamente rilevante) di modificare da sola il sistema politico ([2]), abbandonati i tecnicismi di superficie, è il momento d’impostare un discorso più ampio che guardi alla società di cui il sistema politico è espressione. Con occhio attento alla Costituzione repubblicana dov’è ben tracciato il percorso per ridurre la disomogeneità del sistema sociale che si riflette sul sistema politico, influenzandolo ben più profondamente di qualsiasi legge elettorale. Le indicazioni sono molteplici: da quelle relative ai partiti ( strumenti dei cittadini per concorrere a determinare la politica nazionale),alla forme di governo, al pluralismo, a quelle relative alle premesse indispensabili della democrazia: dalla libertà di pensiero al diritto all’informazione , all’istruzione, e ad una retribuzione “sufficiente ad assicurare un’esistenza libera e dignitosa”. Condizioni necessarie a costruire una cittadinanza responsabile, in grado di esprimere giudizi e preferenze politiche ragionate e di resistere a demagogiche sollecitazioni.