Consiglio europeo informale di Atene, 16 aprile 2003. La firma del Trattato di adesione che allarga l’Unione europea a dieci nuovi Stati membri (Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica slovacca e Slovenia) e a 75 milioni di nuovi cittadini e che, allo stesso tempo, apre la strada all’adesione di altri paesi, in particolare a quella della Romania e della Bulgaria prevista per il 2007 è stata accompagnata da una “dichiarazione della presidenza” con cui si riconosce alla coalizione la responsabilità per la sicurezza, l’assistenza umanitaria e la tutela del patrimonio artistico in Iraq e rilancia il ruolo dell’ONU, dell’UE e delle istituzioni finanziarie internazionali. Accanto alla dichiarazione della Presidenza (in inglese) segnaliamo le Conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles sulla crisi irachena.
17/4/2003 Presidency’s Statement on Iraq, Athens 16/4/2003
The European Union welcomes the presence of the United Nations Secretary-General and the opportunity to discuss with him the next step on Iraq.
At this stage the coalition has the responsibility to ensure a secure environment, including for the provision of humanitarian assistance, in particular urgent medical relief, and the protection of the cultural heritage and museums.
The people of Iraq now have the chance to shape a new future for their country and to rejoin the International Community.
The International Community has a major contribution to make in that process, in particular:
The UN must play a central role including in the process leading towards self-government for the Iraqi people, utilizing its unique capacity and experience in post-conflict nation building.
Iraq’s neighbours should support stability in Iraq and the region
The EU reaffirms its commitment to play a significant role in the political and economic reconstruction of the country
The EU welcomes the participation of the International Financial Institutions as set out in the recent statement by the G7 at the World Bank meeting in Washington.
The EU welcomes the appointment by the UN Secretary-General of a special adviser on Iraq and looks forward to a further strengthening of the UN’s involvement in post-conflict Iraq, initially in the coordination of the humanitarian assistance.
As part of the process of regional security and stability the EU reaffirms its commitment to bring the Israeli/Palestinian peace process to a successful conclusion through the implementation of the steps foreseen in the Quartet’s Roadmap, keeping within the established time lines.
It is essential that there is an early endorsement by Chairman Arafat and the Palestinian Legislative Council of a Cabinet, nominated by Abu Mazen and committed to reform.
Estratto dalle Conclusioni della Presidenza – Consiglio europeo di Bruxelles del 20-21 marzo 2003
IRAQ
66. L’inizio del conflitto militare ci pone di fronte ad una situazione nuova. La nostra speranza è che il conflitto si concluda con perdite di vite umane e sofferenze minime. I nostri obiettivi comuni sono:
67. Per quanto riguarda l’Iraq:
· l’UE si impegna per l’integrità territoriale, la sovranità e la stabilità politica e il pieno ed
effettivo disarmo dell’Iraq in tutto il suo territorio nonché per il rispetto dei diritti della popolazione irachena, comprese tutte le persone appartenenti a minoranze;
· riteniamo che l’ONU debba continuare a svolgere un ruolo centrale durante e dopo la
crisi attuale. Il sistema delle Nazioni Unite dispone di capacità uniche e di esperienza
pratica per il coordinamento dell’assistenza negli Stati che escono da conflitti. Il
Consiglio di sicurezza dovrebbe conferire alle Nazioni Unite un fermo mandato per tale
missione;
· dobbiamo affrontare urgentemente le principali esigenze umanitarie che scaturiranno
dal conflitto. L’UE si impegna a partecipare attivamente in tale settore, conformemente
ai principi stabiliti. Appoggiamo la proposta del Segretario Generale dell’ONU che si
possa continuare a far fronte alle esigenze umanitarie della popolazione irachena mediante il programma “Petrolio in cambio di cibo”;
· desideriamo contribuire efficacemente a creare le condizioni che consentiranno a tutti
gli iracheni di vivere nella libertà, dignità e prosperità sotto un governo rappresentativo,
in pace con i suoi vicini e come membro attivo della comunità internazionale. Il Consiglio invita la Commissione e l’Alto Rappresentante ad esplorare i mezzi mediante
i quali l’UE può aiutare il popolo iracheno a conseguire questi obiettivi.
68. Per quanto riguarda il fronte regionale:
· esprimiamo solidarietà e rimaniamo pronti a fornire assistenza ai paesi che si trovano ad affrontare problemi e rischi in conseguenza del conflitto, ivi inclusi possibili flussi di
rifugiati. L’UE si impegnerà attivamente per sostenere la stabilità regionale;
· esortiamo tutti i paesi della regione ad astenersi da azioni che potrebbero condurre ad
un’ulteriore instabilità;
· i paesi della regione hanno anche una responsabilità particolare nella prevenzione degli atti di terrorismo;
· continueremo a lavorare attivamente per dare nuova vitalità al processo di pace in Medio oriente mediante la pubblicazione ed attuazione immediata della tabella di marcia approvata dal Quartetto;
· approfondiremo il nostro dialogo e la cooperazione con il mondo arabo e islamico in tutti i settori. Ci auguriamo che sia presto possibile utilizzare proficuamente le considerevoli opportunità offerte dal processo di Barcellona.
69. Sul piano internazionale:
· ribadiamo il nostro impegno riguardo al ruolo fondamentale delle Nazioni Unite nel sistema internazionale e alla responsabilità primaria del Consiglio di sicurezza per il mantenimento della pace e della stabilità internazionali;
· siamo determinati a rafforzare la capacità dell’Unione europea nel contesto della PESC e della PESD;
· restiamo convinti che dobbiamo rafforzare il partenariato transatlantico, che resta una
priorità strategica fondamentale per l’Unione europea; a tale scopo, è necessario un
dialogo costante sulle nuove sfide regionali e mondiali;
· continueremo a contribuire a rafforzare ulteriormente la coalizione internazionale contro il terrorismo;
· intensificheremo inoltre le nostre attività per una politica multilaterale globale, coerente
ed efficace della comunità internazionale al fine di prevenire la proliferazione delle armi
di distruzione di massa.
70. Gli obiettivi summenzionati sono correlati e complementari. Dovrebbero essere perseguiti parallelamente, attraverso l’azione coordinata di tutti i principali attori internazionali. In questo spirito, il ristabilimento dell’unità della comunità internazionale è un imperativo
assoluto.
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