Le democrazie sotto stress e il pasticciaccio brutto del premierato

Professoressa associata di Diritto costituzionale. Università Sapienza di Roma

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Abstract

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Le democrazie occidentali sono affette da forme di regressione che la dottrina costituzionalistica ha denominato in vari modi: “democracy in retreat”, “democratic recession”, “democratic backsliding”, “constitutional rot”. Si tratta di un unico fenomeno, caratterizzato da un comune processo che si identifica con la perdita di centralità dei Parlamenti e dunque della rappresentanza politica, oltre che della cultura del confronto e del dialogo e della qualità dell’attività legislativa. Altra caratteristica che accomuna le democrazie sotto stress è il progressivo e incessante accentramento del potere politico nel Governo, che si coniuga a sua volta con una personalizzazione e una verticalizzazione all’interno dello stesso. Tale fenomeno è oggi amplificato e potrebbe essere rafforzato dal progetto di revisione costituzionale presentato dal Governo, che poggia sull’elezione diretta del Presidente del Consiglio e tenta di assottigliare le garanzie proprie del modello democratico rappresentativo: collegialità, tutela delle minoranze, partecipazione del corpo elettorale alle decisioni politiche attraverso la rappresentanza parlamentare.

En

Western democracies are suffering from forms of regression that constitutionalist doctrine has variously named: “democracy in retreat”, “democratic recession”, “democratic backsliding”, and “constitutional rot”. It is a single phenomenon, characterized by a common process that is identified with the loss of the centrality of parliaments and thus of political representation, as well as the culture of confrontation and dialogue and the quality of legislative activity. Another common feature of democracies under stress is the progressive and relentless centralization of political power in the government, which is in turn combined with a personalization and verticalization within it. This phenomenon is amplified today and may be reinforced by the draft constitutional revision presented by the government, which rests on the direct election of the Prime Minister and attempts to thin out the guarantees inherent in the representative democratic model: collegiality, protection of minorities, and participation of the electoral body in political decisions through parliamentary representation.