Abstract
L’articolo analizza le ragioni per cui l’istituendo Senato non sarà verosimilmente un organo utile al regionalismo individuandole in tre gruppi: il contesto generale della riforma, che indebolisce le regioni; i vizi compositivi e funzionali dell’organo, che rischiano di fargli giocare il ruolo di camera secondaria; i difetti sistematici del modello Camera delle regioni in sé e per sè considerato. Se il Senato contribuirà verosimilmente a risolvere i problemi del bicameralismo perfetto, la strada per la rappresentanza territoriale dovrebbe essere ricercata in un organo non incardinato né nel Governo né nel Parlamento, modulato sulle caratteristiche delle attuali conferenze.
The paper claims that the future Senate designed in the Boschi-Renzi reform will not operate as an organ that represents the territories for three main reasons: the general context of the reform which weakens the regions, depriving them from important powers; the shortcomings of the organ in its composition and functions; and the systemic inefficiency of Second chambers to represent territorial interests analyzed comparatively that shows a general crisis of this model. Whereas this solution may improve the problem of Italian bicameralism in the Senate, politicians should seek a true solution to the needs of a regional State in the form of an organ different from the Senate: an autonomous one modulated on the model of the present State-Regional Councils that exist in Italy and which represent the Italian road to regionalism.