Costituzione e virtù politica. Indignazione e sdegno

già Professore ordinario di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Torino

ABSTRACT

Lo scritto esamina la tendenza attuale a rifuggire il confronto democratico a favore di forme elementari di legittimazione del potere, e indaga le connessioni fra questa tendenza e la questione morale intesa (anche) come questione costituzionale, ossia come l’interrogativo sulla possibilità che la costituzione promuova le virtù politiche capaci di contrastare quella stessa tendenza.
Per comprendere il nesso tra questione morale e questione democratica, e per sistematizzarla nella teoria politica e costituzionale, occorre ammettere che la società è divisa e che qualunque contrasto (di interessi, religioso, etnico) può trasformarsi in un contrasto distruttivo: solo così, infatti, la politica – come tessitura volta ad evitare quella distruttività -acquista la sua nobiltà.
Ma per compiere questo passo è necessario che i conflitti siano chiariti nella loro dura realtà, e non invece banalizzati e soggettivizzati, perché questo atteggiamento fa degenerare l’indignazione (come sentimento provocato dalla violazione di principi morali reputati fondamentali) nello sdegno (come disprezzo per un mondo cui si volta le spalle nella convinzione di bastare a se stessi).
A questo fine, bisogna abbandonare la demagogia, come atteggiamento che porta a enfatizzare l’individualismo del singolo sprezzante di fronte alla società, e occorre che politica e cultura si impegnino a riorientare, secondo le diverse visioni del mondo che si accolgano, i sentimenti dell’opinione pubblica verso la passione politica e la responsabilità collettiva.

The aim of this study is to analyse the existing tendency to shrink from the democratic dialogue and opt for elementary forms of power legitimacy, as well as to consider the connections between such trend and the moral issue (also) meant as a constitutional issue, concerning notably the question whether it is possible for the constitution to promote the political virtues likely to contrast with the mentioned trend.
With a view to understanding the relation between the moral and the democratic issue and to systematize it in the framework of the political and constitutional theory, it should be admitted that the society is split and that any conflict (of interests, religious, ethnic) is likely to turn into a destroying contrast: only from this perspective, indeed, the politics gains its grandeur.
But, in order to actually perform such step, the conflicts need to be disclosed in their harsh reality, rather than be made banal and handled as if they were individual’s personal issues, since this attitude makes the indignation (as a feeling caused by the violation of moral principles deemed as basic) degenerate into contempt (as the contempt of a world, which one turns his back on in the firm belief that he does not need anyone else).
For this purpose, any demagogy, as an attitude focusing on the individualism of each person, contemptuous of the society, should be abandoned, and the politics and the culture should commit themselves to re-orientate the sentiments of the public opinion towards the politic passion and collective responsibility in line with the respectively pursued world views.

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