Consiglio europeo di Bruxelles del 17 e 18 giugno 2004. Conclusioni della Presidenza

CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA
Bruxelles, 18 giugno 2004
(OR. en)

D/04/2
10679/04

CONCL 2

NOTA DI TRASMISSIONE

della: Presidenza
alle: Delegazioni

Oggetto: CONSIGLIO EUROPEO DI BRUXELLES
17 E 18 GIUGNO 2004
CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA

Si allegano per le delegazioni le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles (17 e 18 giugno 2004).

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1. Il Consiglio europeo ha passato in rassegna i progressi compiuti in vari settori e ha fissato orientamenti per gli sviluppi futuri delle politiche in ciascuno di essi.

2. La riunione è stata preceduta da un intervento del Sig. Pat Cox, presidente del Parlamento europeo, seguito da uno scambio di opinioni.

3. Il Consiglio europeo ha espresso preoccupazione per la scarsa partecipazione elettorale nelle elezioni al Parlamento europeo svoltesi la settimana scorsa. Riconosce l’esigenza di sensibilizzare maggiormente i cittadini d’Europa all’importanza delle attività svolte dall’Unione e all’attinenza di tali attività con la loro vita quotidiana. In seguito a una discussione preliminare in questa occasione, il Consiglio europeo intende tornare sull’argomento nella prossima riunione. Nel frattempo, saluta con favore l’intenzione della Presidenza olandese di proseguire l’iniziativa “comunicare l’Europa” della Presidenza irlandese.

I. SPAZIO DI LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA; LOTTA AL TERRORISMO

4. I cittadini europei confidano sempre più che l’Unione compia progressi concreti nel settore della giustizia e degli affari interni sulla base dei valori condivisi della libertà, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e dello Stato di diritto.

5. Il Consiglio europeo accoglie con favore la relazione della Commissione sui progressi conseguiti nel quadro del programma quinquennale di Tampere che testimonia dei progressi sostanziali realizzati nella creazione di un autentico spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

6. Rileva che nel primo semestre dell’anno è stata compiuta una serie di importanti ulteriori passi. Tra questi figurano l’adozione della direttiva sull’ammissibilità in materia di asilo e l’accordo politico raggiunto sulla direttiva relativa alle procedure in materia d’asilo; l’accordo politico sulla direttiva relativa all’ammissione dei cittadini di paesi terzi per motivi di studio e altri motivi connessi; l’adozione del regolamento sul titolo esecutivo europeo per i crediti non contestati e l’accordo generale sul testo della decisione quadro relativa al reciproco riconoscimento delle decisioni di confisca.

7. Il Consiglio europeo ritiene sia giunto il momento di avviare la fase successiva del processo. Invita pertanto il Consiglio e la Commissione a preparare proposte relative a un nuovo programma per gli anni a venire affinché siano esaminate dal Consiglio europeo entro la fine del 2004.

8. Il Consiglio europeo sottolinea l’esigenza di perseguire con determinazione l’obiettivo della costruzione di uno spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia. Il nuovo programma deve essere commisurato alla portata delle sfide da affrontare e alle aspettative dei cittadini europei. Deve essere pratico, basarsi sui lavori già in corso risultanti dal programma di Tampere e su una valutazione delle misure della prima generazione. Deve inoltre essere fondato sui principi generali dell’esigenza di un valore aggiunto europeo e del rispetto dei principi di sussidiarietà, proporzionalità e solidarietà. Al contempo, il programma pluriennale deve compiere progressi sostanziali ed effettivi verso il rafforzamento della reciproca fiducia e la promozione di politiche comuni, compresa la cooperazione pratica, a vantaggio di tutti i nostri cittadini.

9. È indispensabile mantenere lo slancio in attesa che venga adottato il nuovo programma. Il Consiglio europeo sottolinea in particolare una serie di priorità nel settore dell’asilo e dell’immigrazione. La nuova Agenzia per le frontiere, il cui regolamento istitutivo è prossimo alla conclusione, dovrebbe diventare operativa a inizio 2005. L’attuazione del piano di gestione delle frontiere marittime dovrebbe essere riesaminata. Il Consiglio e la Commissione sono invitati a esaminare ulteriori proposte in merito a uno strumento finanziario relativo alla gestione dei rimpatri, ispirandosi all’esperienza maturata finora in materia di rimpatrio. Il Consiglio è altresì invitato a esaminare le proposte che figurano nella comunicazione della Commissione relativa all’ingresso nell’Unione europea di persone bisognose di protezione internazionale e nella comunicazione sul rapporto tra immigrazione legale e clandestina.

10. L’abuso di droga e il traffico di stupefacenti sono un flagello che occorre contrastare con forza. Il Consiglio è invitato a concordare, entro dicembre 2004, proposte relative a una nuova strategia dell’UE in materia di droga per il periodo 2005-2012. Le proposte dovrebbero tener conto della valutazione finale della Commissione sulla strategia e sul piano d’azione in materia di droga per il periodo 2000-2004 e dei risultati della recente Conferenza di Dublino sul tema “La strategia dell’UE in materia di droga – la strada da seguire”.

Lotta al terrorismo

11. Nella riunione di primavera, immediatamente successiva agli attentati di Madrid, il Consiglio europeo aveva adottato una dichiarazione di ampia portata sul terrorismo. Ribadisce la sua determinazione a contrastare risolutamente e in modo globale la minaccia terroristica. La nomina di un coordinatore antiterrorismo dell’UE contribuirà a migliorare il coordinamento e la visibilità delle attività dell’UE in questo settore.

12. Il Consiglio europeo accoglie con favore la relazione sull’attuazione della sua dichiarazione del 25 marzo. I progressi nel frattempo conseguiti sono buoni. Tra i passi avanti degni di nota figurano il completamento dei lavori riguardanti la direttiva relativa all’indennizzo delle vittime di reato; il regolamento relativo all’introduzione di alcune nuove funzioni del sistema d’informazione Schengen, compresa la lotta contro il terrorismo; la decisione del Consiglio che istituisce il Sistema di informazione visti (VIS); l’accordo Europol-Eurojust.

13. Il Consiglio europeo nota con favore la versione riveduta del piano d’azione/ tabella di marcia del Consiglio e sollecita le istituzioni e gli Stati membri a soddisfare gli impegni in sospeso entro le scadenze stabilite. Riesaminerà l’attuazione del piano d’azione/tabella di marcia con cadenza semestrale, a partire dal Consiglio europeo del dicembre 2004.

14. Il Consiglio europeo accoglie con favore la relazione del Segretario Generale/Alto Rappresentante sull’integrazione, nel Segretariato generale del Consiglio, di una capacità di intelligence per tutti gli aspetti della minaccia terroristica. Gli chiede di attuare tali disposizioni quanto prima, tenendo conto delle opinioni espresse al Consiglio GAI dell’8 giugno 2004. Chiede inoltre al Segretario Generale/Alto Rappresentante di riesaminare costantemente la questione e di riferire sui progressi compiuti nella riunione del Consiglio europeo di dicembre 2004.

15. Sul fronte pratico e operativo, il Consiglio europeo accoglie con favore il ripristino della task force antiterrorismo in seno all’Europol; i passi compiuti per stimolare il flusso dell’intelligence operativa e sulla criminalità verso l’Europol; la decisione presa per rafforzare le strutture di lavoro nel Consiglio; le decisioni dei capi delle forze di sicurezza degli Stati membri di tenere riunioni regolari in forma di Gruppo antiterrorismo. Chiede al Consiglio di far avanzare i lavori riguardanti le proposte intese a rafforzare la capacità operativa della task force dei capi di polizia in vista dell’adozione di nuove disposizioni entro il dicembre 2004.

16. In una serie di settori prioritari occorre che i lavori procedano ora con vera e propria urgenza. La Commissione ha pubblicato una comunicazione approfondita sulla politica dell’informazione a fini dell’applicazione della legge ed è invitata a presentare proposte quanto prima. Il Consiglio è invitato a elaborare un approccio globale coerente per potenziare ulteriormente la lotta al finanziamento del terrorismo entro dicembre 2004, sulla base di proposte presentate dall’Alto Rappresentante e dalla Commissione. Entro giugno 2005 il Consiglio dovrebbe giungere ad un accordo sulle iniziative concernenti lo scambio di informazioni e la cooperazione in relazione ai reati di terrorismo e la conservazione dei dati delle comunicazioni. Entro dicembre 2005 dovrebbe essere raggiunto un accordo sull’iniziativa tesa a semplificare lo scambio di informazioni e di intelligence tra autorità di contrasto.

17. Il Consiglio e la Commissione sono invitati a valutare le capacità degli Stati membri di prevenire e fronteggiare le conseguenze di qualunque tipo di attentato terroristico; a individuare le migliori prassi e a proporre le misure necessarie. Occorre potenziare la cooperazione esistente in materia di protezione civile, a testimonianza della volontà degli Stati membri di agire solidalmente in caso di attentato terroristico perpetrato in uno Stato membro o in caso di attentato contro cittadini dell’UE che vivono all’estero. Si chiede al Consiglio di preparare entro la fine dell’anno, sulla base di un’impostazione coordinata del Segretario Generale/Alto Rappresentante e della Commissione, una strategia globale per rafforzare la protezione delle infrastrutture critiche.

Approccio integrato

18. Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di ricorrere all’ampia gamma di strumenti a disposizione dell’Unione europea per affrontare tutti i fattori che favoriscono il terrorismo. Sottolinea l’esigenza di fare in modo che la lotta al terrorismo sia integrata pienamente nella politica delle relazioni esterne dell’UE e chiede che siano presentate al Consiglio europeo di dicembre proposte concrete circa il modo di conseguire detto obiettivo con la massima efficacia.

19. Il Consiglio europeo sottolinea che la solidarietà e la cooperazione internazionale sono fondamentali per la lotta al terrorismo e per affrontare le sue cause principali. L’Unione continuerà a sviluppare iniziative finalizzate a una cooperazione più stretta con le organizzazioni internazionali, in particolare le Nazioni Unite, mantenendo nel contempo il più stretto coordinamento possibile con gli Stati Uniti e gli altri partner. La lotta al terrorismo dev’essere un fattore centrale nel dialogo politico con i paesi terzi, con particolare riguardo alla ratifica e all’attuazione delle convenzioni internazionali, alla prevenzione del finanziamento del terrorismo, al contrasto dei fattori che favoriscono il terrorismo nonché alla non proliferazione e al controllo degli armamenti.

II. ALLARGAMENTO

Bulgaria e Romania

20. Il Consiglio europeo sottolinea che la Bulgaria e la Romania rientrano a pieno titolo nella fase di allargamento in atto, che ha visto dieci nuovi Stati membri aderire all’Unione il 1° maggio 2004. L’Unione ricorda che i principi guida alla base dei negoziati di adesione con i dieci nuovi Stati membri continuano a valere per la Bulgaria e la Romania, che fanno parte dello stesso processo di allargamento globale e irreversibile.

21. Il Consiglio europeo accoglie con favore i progressi estremamente concreti conseguiti negli ultimi mesi dalla Bulgaria e dalla Romania nei negoziati di adesione e ribadisce l’obiettivo comune dell’Unione di accogliere i due paesi in qualità di membri dell’Unione nel gennaio 2007, se saranno pronti.

22. Con l’accordo raggiunto all’inizio dell’anno su un pacchetto finanziario corretto ed equo per la Bulgaria e la Romania, l’Unione ha aperto la strada alla conclusione dei negoziati sui capitoli fondamentali aventi implicazioni finanziarie e i negoziati di adesione con i due paesi sono così entrati in una fase significativa. Purché la Bulgaria e la Romania continuino a realizzare progressi reali ed effettivi nelle riforme e nella preparazione all’adesione, l’Unione conferma la sua determinazione di giungere a una positiva conclusione dei negoziati di adesione per entrambi i paesi nel 2004, sulla base di meriti propri.

23. L’Unione rileva con grande soddisfazione che tutti i capitoli in sospeso dei negoziati con la Bulgaria sono stati provvisoriamente chiusi e che anche la Romania ha compiuto notevoli progressi ed è considerevolmente più vicina a conseguire tale obiettivo. Gli Stati membri e la Commissione continueranno ad assistere la Romania a tal fine. Il Consiglio europeo aspetta la relazione periodica della Commissione per il 2004, in cui sarà valutata la capacità dei due paesi di assumersi entro la data di adesione tutti gli obblighi che incombono ad un membro. Al fine di giungere alla firma del trattato di adesione per la Bulgaria e la Romania quanto prima possibile nel 2005, la stesura del trattato di adesione per i due paesi inizierà nel luglio 2004.

24. Essere preparati ad assumersi tutti gli obblighi che incombono ad un membro è di importanza cruciale sia per la Bulgaria sia per la Romania. L’Unione esorta pertanto entrambi i paesi ad intensificare ulteriormente i loro sforzi in modo da essere pronti a divenire membri nel gennaio 2007. L’Unione sottolinea che Bulgaria e Romania dovrebbero prestare particolare attenzione al miglioramento della capacità amministrativa e giudiziaria e al proseguimento della riforma economica e strutturale nonché all’attuazione, piena e tempestiva, degli impegni negoziati. L’Unione seguirà da vicino la preparazione e l’attuazione degli impegni assunti in tutti i settori dell’acquis.
Turchia

25. Il Consiglio europeo si compiace dei significativi progressi sinora conseguiti dalla Turchia nel processo di riforma, comprese le importanti e ampie modifiche costituzionali adottate in maggio. Accoglie con favore gli sforzi costanti e intensi compiuti dal governo turco per ottemperare ai criteri politici di Copenaghen. In tale contesto il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di concludere i restanti lavori legislativi ed intensificare le iniziative per assicurare che si compiano progressi decisivi nell’attuazione piena e tempestiva delle riforme a tutti i livelli dell’amministrazione e in tutto il paese.

26. L’Unione europea continuerà ad assistere la Turchia nei lavori di preparazione e a lavorare per la piena attuazione della strategia di preadesione, specialmente per quanto riguarda il rafforzamento dell’indipendenza e del funzionamento del sistema giudiziario, il quadro generale dell’esercizio delle libertà fondamentali (libertà di associazione, di espressione e di religione), i diritti culturali, l’ulteriore allineamento delle relazioni tra sfera civile e sfera militare con la prassi europea e la situazione nel sud-est del paese.

27. L’Unione ribadisce il suo impegno ad avviare senza indugio i negoziati di adesione con la Turchia se nel dicembre 2004 il Consiglio europeo deciderà in base ad una relazione e ad una raccomandazione della Commissione che questo paese soddisfa i criteri politici di Copenaghen.

28. Il Consiglio europeo incoraggia il governo turco a continuare ad impegnarsi decisamente nella stabilizzazione macroeconomica e finanziaria, compresa la piena attuazione dell’agenda di riforme strutturali.

29. Il Consiglio europeo invita la Turchia a concludere i negoziati con la Commissione in rappresentanza della Comunità e dei 25 Stati membri sull’adattamento dell’accordo di Ankara per tener conto dell’adesione dei nuovi Stati membri.

30. Il Consiglio si compiace del positivo contributo del governo turco agli sforzi compiuti dal Segretario generale delle Nazioni Unite per pervenire ad una soluzione globale del problema di Cipro.
Croazia

31. Il Consiglio europeo accoglie con favore il parere della Commissione sulla domanda di adesione della Croazia all’Unione europea e la raccomandazione circa l’opportunità di avviare i negoziati di adesione. Il Consiglio europeo ha esaminato la domanda in base a tale parere, constatando che la Croazia soddisfa i criteri politici fissati dal Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993 e rispetta le condizioni associate al processo di stabilizzazione e associazione stabilite dal Consiglio nel 1997. Esso ha deciso che la Croazia è un paese candidato all’adesione e che il processo di adesione dovrebbe essere avviato.

32. Il Consiglio europeo ha deciso di convocare una conferenza intergovernativa bilaterale con la Croazia all’inizio del 2005 ai fini dell’avvio dei negoziati. Prima dei negoziati il Consiglio concorderà un quadro generale di negoziazione tenendo pienamente conto dell’esperienza del quinto processo di allargamento. Il Consiglio europeo chiede alla Commissione di presentare una valutazione al riguardo prima della fine del suo mandato. Esso conferma che i negoziati si baseranno sui meriti propri della Croazia e che il loro andamento dipenderà esclusivamente dai progressi compiuti dalla Croazia nel soddisfare i requisiti per l’adesione.

33. Il Consiglio europeo sottolinea che la Croazia deve continuare a collaborare pienamente con il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia e prendere tutte le misure necessarie per rintracciare l’ultima persona incriminata e deferirla all’Aia. La Croazia deve inoltre impegnarsi ulteriormente per quanto riguarda i diritti delle minoranze, il rientro dei profughi, la riforma giudiziaria, la cooperazione regionale e la lotta contro la corruzione.

34. Per prepararsi ai negoziati bisognerebbe avviare un esame dell’acquis, che potrebbe essere realizzato al meglio nel quadro dell’accordo di stabilizzazione e di associazione con la Croazia.

35. Il Consiglio europeo chiede alla Commissione di elaborare una strategia di preadesione per la Croazia, comprensiva del necessario strumento finanziario.

36. Il Consiglio europeo prende atto della decisione croata di non applicare agli Stati membri dell’UE nessun aspetto della Zona ecologica e di pesca protetta. Al riguardo si rallegra dell’intesa raggiunta da Italia, Slovenia e Croazia nella riunione trilaterale tenutasi il 4 giugno 2004 a Bruxelles.

Conseguenze dello status della Croazia per gli altri paesi dei Balcani occidentali

37. Il Consiglio europeo sottolinea che l’acquisizione dello status di candidato da parte della Croazia dovrebbe costituire per gli altri paesi dei Balcani occidentali un incoraggiamento a proseguire sulla via delle riforme. Esso conferma il suo impegno a favore della piena attuazione dell’agenda di Salonicco secondo cui il futuro dei Balcani occidentali è nell’Unione europea. Il cammino dei singoli paesi della regione verso l’integrazione europea procederà parallelamente con l’approccio regionale, che rimane un elemento essenziale della politica dell’UE. Il Consiglio europeo esorta la Croazia a continuare a contribuire energicamente allo sviluppo di una più stretta cooperazione regionale.

38. Il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni sulle elezioni presidenziali in Serbia allegate.

III. PROSPETTIVE FINANZIARIE

39. Il Consiglio europeo prende atto della relazione analitica preparata dalla Presidenza in base ai lavori preliminari svolti nell’ambito del Consiglio. Ritiene che essa costituisca un contributo utile a chiarire le questioni e le posizioni e fornisca alla Commissione un feedback sulla sua comunicazione e per la preparazione delle proposte legislative. La prossima Presidenza è invitata a portare avanti i lavori sulle questioni identificate nella relazione analitica. Nel proseguimento dei lavori sulle prospettive finanziarie si dovrebbe tenere pienamente conto delle varie posizioni degli Stati membri e rispettare il calendario previsto nel programma strategico pluriennale.

IV. QUESTIONI ECONOMICHE E SOCIALI, OCCUPAZIONE E AMBIENTE

Indirizzi di massima per le politiche economiche e orientamenti in materia di occupazione

40. Il Consiglio europeo approva il progetto di aggiornamento degli indirizzi di massima per le politiche economiche, in cui si fa riferimento specifico alla zona euro, e i progetti di orientamenti in materia di occupazione e di raccomandazioni in materia di occupazione. Accoglie con favore le due principali innovazioni apportate quest’anno nei processi economico e occupazionale, ossia l’integrazione dei dieci nuovi Stati membri nell’assetto esistente e l’incorporazione nelle raccomandazioni in materia di occupazione dei messaggi politici contenuti nella relazione della Task Force “Occupazione” presieduta da Wim Kok. Esso sottolinea che gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché gli indirizzi di massima, gli orientamenti e le raccomandazioni siano attuati pienamente e in modo coerente.
Agenda di riforme di Lisbona

41. Il Consiglio europeo accoglie con favore i progressi compiuti dopo la sua riunione di primavera su importanti misure che offrono vantaggi diretti e tangibili ai cittadini, quali parte dell’opera di perseguimento di obiettivi sociali, economici e ambientali dell’Unione. In tal modo esso riconosce la bontà della cooperazione con il Parlamento europeo uscente e con la Commissione di cui il Consiglio ha fruito in un periodo di opportunità e sfide rilevanti. In particolare, il Consiglio europeo desidera evidenziare i principali progressi compiuti nei settori seguenti :

piano d’azione nel settore dei servizi finanziari, con le necessarie decisioni sui restanti elementi in materia di trasparenza e servizi di investimento;
mobilità dei cittadini, delle imprese e dei servizi europei, grazie a normative in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali, coordinamento della sicurezza sociale, Europass e introduzione della tessera di assicurazione sanitaria europea;
diritti di proprietà intellettuale e disposizioni in materia di brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici, grazie ad un accordo su misure di incentivazione e protezione dell’innovazione europea;
protezione dei consumatori, mediante misure in materia di esecuzione e di pratiche commerciali sleali;
protezione dell’ambiente, mediante misure riguardanti la qualità dell’aria, la protezione marittima, la responsabilità ambientale, la conservazione della biodiversità e i cambiamenti climatici, compresa l’istituzione di tutti i meccanismi necessari affinché il sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE faciliti l’ottemperanza agli obiettivi del protocollo di Kyoto;
sviluppo delle infrastrutture, mediante le decisioni relative alle reti transeuropee per i trasporti e l’energia.

42. Il Consiglio europeo si rammarica che non sia stato possibile raggiungere un accordo unanime sull’adozione di un regolamento in materia di brevetto comunitario; sarebbe necessario un periodo di riflessione per cercare il modo in cui portare avanti il fascicolo, tenuto conto del fatto che tutti gli Stati membri sostengono il principio di un brevetto comunitario.

43. Richiamandosi agli obiettivi della parità dell’agenda di Lisbona e sulla base dell’accordo politico raggiunto in seno al Consiglio, il Consiglio europeo esprime il suo sostegno alla creazione di un Istituto europeo del genere e invita la Commissione a presentare una proposta al riguardo.

44. Il Consiglio europeo rinnova l’invito al Consiglio e agli Stati membri affinché compiano ulteriori sforzi per colmare il divario di realizzazione nell’attuazione della strategia di Lisbona.

45. Il Consiglio europeo, alla luce della qualità dei primi lavori sulle proposte e iniziative che contribuiranno ulteriormente alla crescita e allo sviluppo sostenibili, esorta a proseguire rapidamente i lavori tra l’altro, sui punti seguenti :

tutte le disposizioni necessarie per assicurare una migliore regolamentazione nell’Unione europea
il miglioramento nel settore del governo societario
la proposta di direttiva quadro sui servizi
l’esame del Libro bianco sui servizi di interesse generale
la proposta REACH relativa alle sostanze chimiche
l’incentivazione della mobilità dei ricercatori, quale esempio di azione concreta per stimolare ulteriormente l’innovazione
il riesame della strategia per lo sviluppo sostenibile
la prosecuzione dei lavori relativi alle strategie per la riduzione delle emissioni nel contesto dei cambiamenti climatici e alla promozione delle tecnologie ambientali
l’attuazione delle misure appropriate per conseguire l’obiettivo concordato di arrestare il declino della biodiversità entro il 2010
esame della comunicazione della Commissione sulla strategia per le regioni ultraperiferiche.

46. Nel lasso di tempo fino alla revisione intermedia della strategia di Lisbona, il Consiglio europeo attende con interesse la relazione del Gruppo ad alto livello che dovrà essere presentata alla Commissione entro il 1º novembre 2004 .

PROCESSO DI PACE IN IRLANDA DEL NORD

47. Il Consiglio europeo prende atto delle difficoltà che attraversa attualmente il processo di pace in Irlanda del Nord e appoggia gli sforzi dei due governi per tentare di ricostituire le istituzioni decentrate. A sostegno di tali sforzi, il Consiglio europeo chiede alla Commissione di esaminare la possibilità di allineare gli interventi previsti dal programma PEACE II e dal Fondo internazionale per l’Irlanda con quelli degli altri programmi previsti dai Fondi strutturali che giungono a scadenza nel 2006, comprese le implicazioni finanziarie.

RELAZIONI ESTERNE/PESC/PESD

Strategia europea in materia di sicurezza

48. Il Consiglio europeo riafferma che la strategia europea in materia di sicurezza, adottata dal Consiglio europeo nel dicembre 2003, fornisce un quadro di riferimento per la formulazione delle politiche. Negli ultimi sei mesi è stato portato avanti il follow-up, compreso nei quattro settori individuati per i lavori iniziali (un multilateralismo efficace con al centro le Nazioni Unite, la lotta al terrorismo, una strategia nei confronti della regione mediorientale e una politica globale verso la Bosnia-Erzegovina). Il Consiglio europeo chiede alla prossima Presidenza, in collaborazione con il Segretario Generale/Alto Rappresentante e la Commissione, di proseguire questi lavori.

49. Il Consiglio europeo si compiace in particolar modo dell’enfasi posta sul multilateralismo efficace: la trasmissione del contributo dell’UE al Gruppo ad alto livello del Segretario generale delle Nazioni Unite “Minacce, sfide e cambiamento” a sostegno di un’ONU potenziata, lavori intrapresi per attuare la dichiarazione comune sulla cooperazione UE-ONU nella gestione delle crisi del 24 settembre 2003 e gli impegni comuni in materia di sostegno ad un multilateralismo efficace assunti con partner regionali di fondamentale importanza. Attende inoltre con interesse le proposte che gli saranno presentate dal Segretario Generale/Alto Rappresentante e dalla Commissione su iniziative concrete destinate a promuovere lo sviluppo di un ordine internazionale fondato sul diritto.

50. Il Consiglio europeo si compiace del fatto che il Consiglio abbia approvato i principi di base per il ricorso alle misure restrittive (sanzioni), che s’iscrivono nel quadro dell’ulteriore sviluppo di un quadro politico per un multilateralismo più efficace in linea con la strategia europea in materia di sicurezza.

51. Il Consiglio europeo ha adottato una politica globale nei confronti della Bosnia-Erzegovina che definisce modalità pratiche per migliorare la coerenza e l’efficacia dell’impegno dell’UE a sostegno della prospettiva europea del paese.

52. I due settori rimanenti – la lotta al terrorismo e la strategia nei confronti della regione del Medio Oriente – sono trattati in altre parti delle presenti conclusioni.

Combattere la povertà e l’HIV/AIDS

53. L’Unione deve continuare a rafforzare il suo ruolo di guida nella lotta alla povertà a livello mondiale. Il Consiglio europeo esprime preoccupazione per gli incerti progressi sulla strada che porta al conseguimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio, specialmente in Africa. Ribadisce che l’UE moltiplicherà gli sforzi per rispettare gli impegni assunti a Monterrey, anche vagliando fonti di finanziamento innovative, e sosterrà con vigore le iniziative dell’ONU volte ad accelerare la realizzazione degli obiettivi.

54. Il Consiglio europeo attira nuovamente l’attenzione sul costante flagello dell’HIV/AIDS in molti tra i paesi più poveri del mondo: nonostante si siano realizzati alcuni progressi, la pandemia sta riportando indietro di decenni gli sforzi di sviluppo in Africa e si sta diffondendo a ritmi allarmanti in altre regioni. È essenziale un impegno costante dell’UE e degli altri partner internazionali. Il Consiglio europeo invita l’Unione e gli organi regionali competenti a dar seguito con vigore ai risultati della conferenza ministeriale sull’HIV/AIDS in Europa e in Asia centrale che la Presidenza ha ospitato a Dublino il 23 e 24 febbraio.

Raccogliere le sfide

55. L’Unione sta preparandosi con impegno ad affrontare una serie di sfide fondamentali. Il Consiglio europeo approva la relazione della Presidenza sulle attività dell’UE nel quadro della prevenzione dei conflitti; si invitano le prossime presidenze a basarsi sui progressi sostanziali compiuti per rendere l’Unione più coerente, efficiente e attiva in questo settore. Nel campo dei diritti umani, il Consiglio europeo accoglie favorevolmente l’adozione degli orientamenti dell’UE sui difensori dei diritti umani e l’adozione di una strategia per l’attuazione degli orientamenti dell’UE sui bambini e i conflitti armati.

56. Il Consiglio europeo ribadisce inoltre l’impegno a ricorrere a tutti gli strumenti di cui dispone nella lotta contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori; approva la relazione sull’attuazione della strategia dell’UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa e ha adottato una dichiarazione sulle sanzioni penali per il materiale connesso con le armi di distruzione di massa.

Un’Unione europea più attiva ed efficiente

57. Il Consiglio europeo approva la relazione della Presidenza sullo stato di avanzamento dei lavori per quanto riguarda la PESD, che comprende un mandato per la futura Presidenza.

58. Accoglie favorevolmente i progressi sostanziali compiuti nei preparativi per una missione PESD che succeda alla SFOR in Bosnia-Erzegovina. Chiede alla futura Presidenza e al Segretario Generale/Alto Rappresentante di proseguire la pianificazione operativa per la missione PESD, qualora la NATO dovesse decidere di porre fine alla SFOR nel suo prossimo vertice di Istanbul. Si tratta in questo caso anche di un esempio concreto del partenariato strategico con la NATO nella gestione delle crisi.

59. Il Consiglio europeo prende atto che le due missioni PESD in corso, ossia la missione di polizia dell’UE in Bosnia-Erzegovina e l’operazione Proxima nell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, stanno procedendo con successo. Si compiace dei progressi compiuti in vista dello spiegamento della prima missione dell’UE sullo stato di diritto nell’ambito della PESD, che avrà prossimamente inizio in Georgia.

60. Si stanno ottenendo progressi concreti per rafforzare le capacità dell’UE. Il Consiglio europeo approva il documento sull’obiettivo primario 2010. Il Consiglio europeo approva anche il piano d’azione per la gestione civile delle crisi e si compiace delle iniziative prese per migliorare ulteriormente la capacità dell’UE di attuare operazioni di reazione militare rapida nell’ambito della gestione delle crisi. Approva inoltre l’elaborazione di modalità in base alle quali l’UE potrebbe fornire capacità militari a sostegno delle Nazioni Unite. Si invitano la futura Presidenza e il Segretario Generale/Alto Rappresentante a proseguire i contatti con l’ONU a questo proposito.

61. Il Consiglio europeo si compiace dell’accordo raggiunto sull’azione comune che istituisce l’Agenzia europea per la difesa.

62. Il Consiglio europeo si compiace dei notevoli progressi realizzati sul tema “Difesa europea: consultazione NATO/UE, pianificazione e operazioni” quali esposti in allegato delle conclusioni da esso adottate e conviene di proseguire i lavori come stabilito. Sottolinea l’importanza che dette misure entrino in vigore al più presto e che siano assegnate in via prioritaria le necessarie risorse, in modo da consentire agli organismi della PESD di iniziare i lavori secondo il calendario convenuto.

Nuove iniziative di partenariato

Politica europea di vicinato

63. Il Consiglio europeo si compiace delle proposte della Commissione relative a una politica europea di vicinato ed approva le conclusioni del Consiglio “Affari generali e relazioni esterne” del 14 giugno. L’allargamento ha avvicinato l’Unione ai paesi limitrofi orientali e meridionali. Il Consiglio europeo ribadisce l’importanza che annette al rafforzamento della cooperazione con tali vicini su una base di partenariato, di titolarità comune e di valori condivisi in materia di democrazia e di rispetto dei diritti umani.

64. Il Consiglio europeo accoglie positivamente il dialogo rafforzato con tutti i partner della politica europea di vicinato, a est e a sud. Esso prende atto che il prossimo vertice dell’8 luglio offrirà l’opportunità di fare il punto sulle relazioni tra l’UE e l’Ucraina. Saluta inoltre con favore l’integrazione dell’Armenia, dell’Azerbaigian e della Georgia nella politica europea di vicinato. L’UE dispone in tal modo di un altro importante strumento per promuovere i progressi sul programma più generale di riforme in ciascuno di tali paesi. In tale contesto, il Consiglio europeo si compiace dei risultati molto positivi della Conferenza internazionale dei donatori per la Georgia tenutasi a Bruxelles il 16 giugno. Tutti i benefici offerti dalla politica europea di vicinato potranno essere estesi anche alla Bielorussia quando essa avrà instaurato una forma democratica di governo a seguito di elezioni libere e regolari; un più forte sostegno alla società civile in Bielorussia contribuirà a creare un paese più democratico, stabile e prospero.

65. Il Consiglio europeo conviene di sviluppare, nell’ambito della politica europea di vicinato, piani d’azione con tutti i partner euromediterranei con i quali sono in vigore accordi di associazione. Invita il Consiglio e la Commissione a far avanzare i lavori. Prende atto che la Commissione, se del caso col contributo dell’Alto Rappresentante, presenterà all’esame del Consiglio entro luglio delle proposte per una prima serie di piani d’azione con paesi a est e a sud, elaborate in consultazione con i paesi partner.

Partenariato strategico con i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente

66. Il Consiglio europeo ha approvato la relazione della Presidenza, del Segretario Generale/Alto Rappresentante e della Commissione sul partenariato strategico dell’UE con i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, che, definendo principi e obiettivi generali, costituirà una base coerente per le politiche dell’UE nei confronti dei paesi interessati.

67. Tale partenariato strategico si prefigge di promuovere lo sviluppo di uno spazio comune di pace, prosperità e progresso nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. Stabilisce un calendario politico concreto, nell’ambito del quale l’Unione, tramite il partenariato e il dialogo e nel riconoscimento delle diversità, cercherà di:

promuovere la riforma politica, il buon governo, la democrazia e i diritti dell’uomo;
incentivare gli scambi commerciali e la cooperazione economica, la liberalizzazione economica e i contatti tra le popolazioni;
promuovere la prevenzione e la soluzione dei conflitti nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, nonché misure destinate a combattere il terrorismo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa e l’immigrazione illegale.

68. L’Unione europea ribadisce che, a suo parere, non sarà possibile creare completamente uno spazio comune di pace, prosperità e progresso se non si troverà una soluzione equa e durevole del conflitto arabo-israeliano. Tuttavia, la realizzazione di progressi nella soluzione del conflitto non può essere una condizione preliminare per rispondere alle sfide urgenti in materia di riforme cui sono confrontati i nostri partner nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, né viceversa.

69. Il Consiglio europeo riconosce che le sfide individuate non possono essere affrontate mantenendo lo status quo. Considera positivamente il fatto che questa visione sia condivisa dai paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Il loro impegno a introdurre riforme è stato esplicitato sia nelle consultazioni di tali paesi con l’Unione sia tramite dichiarazioni rilasciate pubblicamente, in particolare la dichiarazione di Tunisi del vertice della Lega araba del 22 e 23 maggio 2004 e le precedenti dichiarazioni di Alessandria e di Sana’a.

70. L’Unione europea perseguirà questi obiettivi con i suoi partner in primo luogo mediante le strutture e gli strumenti esistenti. Il partenariato euromediterraeo e la politica europea di vicinato rimarranno la pietra angolare del quadro in cui si collocheranno le relazioni dell’Unione con i paesi del Mediterraneo. L’UE intensificherà anche le relazioni con i membri del Consiglio di cooperazione del Golfo e con altri paesi del Medio Oriente. Essa assicurerà che i programmi di assistenza regionale e bilaterale previsti da tali strumenti e quadri riflettano gli obiettivi summenzionati e contribuiscano alla loro realizzazione.

71. Il Consiglio europeo ribadisce che l’UE è disposta a operare a fianco degli Stati Uniti e di altri partner nel collaborare con i paesi interessati. Auspica che nel prossimo vertice UE-Stati Uniti del 26 giugno 2004 sia riesaminato il processo di pace nel Medio Oriente e siano esplorate le possibilità di coordinare i nostri rispettivi sforzi intesi a facilitare il processo di riforma.

72. Il Consiglio europeo seguirà da vicino gli sviluppi del partenariato strategico e riesaminerà i progressi compiuti in tale contesto e i futuri orientamenti nel giugno 2005.

Collaborare con i partner strategici

73. L’Unione continua a sviluppare le sue relazioni con i principali partner strategici tramite una proficua cooperazione in tutta una serie di tematiche come pure attraverso riunioni al vertice. Il Consiglio europeo si dichiara fiducioso che la forza, la profondità e la portata delle relazioni UE-Stati Uniti saranno comprovate dal successo del vertice UE-Stati Uniti del 26 giugno; tali relazioni sono rafforzate anche mediante un partenariato economico potenziato e un dialogo imprenditoriale intensificato. Negli ultimi tempi sono stati realizzati notevoli progressi nelle relazioni UE-Canada, in particolare in occasione del vertice tenutosi a Ottawa il 18 marzo. La costante importanza delle relazioni UE-Giappone sarà sottolineata dal vertice UE-Giappone del 22 giugno.

74. Il Consiglio europeo plaude ai risultati del vertice UE-Russia del 21 maggio, tra cui figura l’accordo raggiunto riguardo ai preparativi per l’adesione della Russia all’OMC. Il vertice ha fatto seguito all’estensione all’Unione allargata dell’accordo di partenariato e di cooperazione; l’UE attende ora una rapida ratifica del protocollo dell’APC. Il Consiglio europeo si compiace inoltre dell’impegno assunto dal governo russo di firmare e ratificare rapidamente gli accordi sulle frontiere della Russia con l’Estonia e la Lettonia. Il Consiglio europeo sottolinea che ci attende un calendario denso di impegni con i nostri partner russi, tra cui figura l’impegno prioritario a sviluppare i “quattro spazi comuni”. La cooperazione ambientale nella regione del Mar Baltico sarà uno degli elementi importanti di questa agenda. Nel rinnovare la richiesta di una rapida ratifica del Protocollo di Kyoto da parte della Russia e nel prendere atto dell’impegno assunto dal presidente Putin di accelerare i progressi verso tale ratifica, il Consiglio europeo invita la Commissione a discutere con le autorità russe i vantaggi che la ratifica recherà all’interno della Russia, così come in un più ampio contesto.

75. Il Consiglio europeo riafferma il suo impegno a sviluppare ulteriormente il suo partenariato strategico con la Cina e a sviluppare una relazione strategica con l’India, basate su una visione comune e sul dialogo. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a continuare a prendere in esame l’embargo sulle armi nel contesto delle relazioni globali dell’UE con la Cina.

Relazioni regionali

76. Il Consiglio europeo ribadisce il suo impegno ad approfondire il dialogo con i partner regionali. Esso si compiace dei recenti progressi compiuti nel quadro del dialogo UE-Africa, inclusi i fecondi risultati della riunione della Troika ministeriale tenutasi a Dublino il 1° aprile, e esorta a compiere ulteriori sforzi per sviluppare e potenziare tale dialogo. Il nuovo spirito di autosostegno esemplificato dal NEPAD imprime un vero slancio. Il Consiglio europeo plaude ai progressi compiuti dall’Unione africana, in particolare la realizzazione di un architettura continentale per la pace e la sicurezza, e svilupperà la sua cooperazione con l’Unione africana e le organizzazioni subregionali. La riuscita creazione del Fondo africano per la pace, così come i lavori svolti nel quadro della PESD costituiscono una base per una cooperazione più stretta e più efficace tra l’UE e l’Africa in quel settore di vitale importanza che è la gestione e prevenzione dei conflitti.

77. Il Consiglio europeo si compiace inoltre del rafforzamento delle relazioni UE-America latina e Caraibi al vertice tenutosi a Guadalajara (Messico) il 28 e 29 maggio e sottolinea il suo impegno a sviluppare appieno il potenziale di tali relazioni. L’Unione avvierà i lavori in previsione del prossimo vertice di Vienna nel 2006, muovendo dai risultati del vertice di Guadalajara.

Situazioni specifiche che destano preoccupazione

78. Il Consiglio europeo ha esaminato una serie di situazioni specifiche che destano preoccupazione e ha adottato le conclusioni sull’Iraq e sul processo di pace in Medio Oriente riportate in allegato.

Sudan/Darfur

79. Il Consiglio europeo sottolinea la sua profonda preoccupazione per la perdurante crisi umanitaria e per le violazioni su larga scala dei diritti dell’uomo nel Darfur. Chiede al governo del Sudan di fare tutto il possibile per garantire un accesso umanitario, la protezione e la sicurezza dei civili e degli operatori umanitari e per disarmare le milizie. Accoglie positivamente l’accordo di cessate il fuoco firmato a N’djamena l’8 aprile 2004 ed esorta le parti a concludere al più presto un accordo politico. Elogia gli sforzi dell’Unione africana (UA) per attuare il meccanismo di controllo del cessate il fuoco nel Darfur e conferma l’impegno e il sostegno finanziario dell’UE per questa missione.

Repubblica democratica del Congo

80. Il Consiglio europeo esprime profonda preoccupazione per i recenti avvenimenti nel Congo orientale, che potrebbero vanificare il processo di transizione. Esso chiede alla dirigenza congolese di assumere pienamente le proprie responsabilità per portare avanti l’agenda di transizione e riafferma che il tempestivo disarmo, la smobilitazione e la reintegrazione degli ex combattenti e l’instaurazione di un esercito e di una polizia unificati e integrati costituiscono i fattori chiave del successo di tale transizione. Ribadisce il suo sostegno all’operazione dell’ONU nella RDC. Il Consiglio europeo chiede a tutti i paesi limitrofi, e in particolare al Ruanda, di fare tutto il possibile per sostenere il processo di pace in RDC e di cooperare, a livello bilaterale e multilaterale, nei settori di reciproco interesse. L’UE è pronta ad assistere tali paesi in questo sforzo.

Iran

81. Il Consiglio europeo sottolinea la volontà dell’Unione di avvicinarsi all’Iran se vi sarà un’azione di tale paese per venire incontro alle preoccupazioni dell’UE riguardo al programma nucleare dell’Iran, alla lotta contro il terrorismo, alla situazione dei diritti dell’uomo e all’atteggiamento dell’Iran verso il processo di pace in Medio Oriente. Prende atto dei lavori dell’AIEA in corso in Iran e chiede a questo paese di cooperare pienamente con l’Agenzia in uno spirito di totale trasparenza per quanto riguarda il suo programma nucleare, al fine di risolvere tutte le questioni pendenti. L’Unione europea proseguirà il dibattito alla luce della recente relazione del Direttore generale dell’AIEA, Signor El-Baradei, e dell’esito della riunione del Consiglio dei governatori dell’AIEA, che si tiene attualmente a Vienna.

Nomina del Rappresentante speciale del Segretario Generale della Nazioni Unite in Kosovo

82. Il Consiglio europeo accoglie con favore l’annuncio del Segretario Generale delle Nazioni Unite che intende nominare il sig. Soren Jessen Petersen, Rappresentante speciale in Kosovo e capo dell’UNMIK. L’UE lavorerà a stretto contatto con il nuovo Rappresentante speciale del Segretario Generale e sosterrà attivamente i suoi sforzi per assicurare un Kosovo realmente multietnico, basato sull’attuazione della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza.

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CONSIGLIO EUROPEO DEL 17 e 18 GIUGNO

ELEZIONI PRESIDENZIALI IN SERBIA

Il 1° maggio, l’Unione europea ha celebrato l’adesione di dieci nuovi Stati membri e la fine della tragica divisione post-bellica dell’Europa. Il Consiglio europeo riafferma il chiaro impegno assunto con l’Agenda di Salonicco e cioè che il futuro della Serbia e Montenegro e degli altri paesi dei Balcani occidentali si fonda sull’Unione europea.

L’Unione europea sottolinea che le elezioni presidenziali in Serbia del 27 giugno rappresentano un momento di fondamentale importanza per la Serbia, per l’unione statale di Serbia e Montenegro e per lo sviluppo delle loro relazioni con l’Unione europea. Il Consiglio europeo esorta la popolazione serba a esercitare il diritto democratico di voto e, in tal modo, a far sì che la Serbia, uscendo dall’isolamento del passato, compia un passo decisivo verso l’integrazione europea attraverso la democrazia, le riforme, la cooperazione regionale e il rispetto dei diritti dell’uomo, dello stato di diritto e degli obblighi internazionali. L’Unione europea vuole lavorare con i leader serbi nello spirito dell’integrazione europea e sulla base dell’impegno condiviso per i valori europei.

CONSIGLIO EUROPEO DEL 17 e 18 GIUGNO

DIFESA EUROPEA: CONSULTAZIONE NATO/UE, PIANIFICAZIONE E OPERAZIONI

Il Consiglio europeo ha accolto con favore la relazione del Segretario Generale/Alto Rappresentante (doc. 10596/04 del 15 giugno 2004) sui progressi finora compiuti per far avanzare le proposte contenute nel documento “Difesa europea: consultazione NATO/UE, pianificazione e operazioni”, che aveva ricevuto una favorevole accoglienza dal Consiglio europeo di Bruxelles del dicembre 2003. Il Consiglio europeo ha riaffermato l’importanza che le misure in questione entrino in vigore al più presto e che le necessarie risorse siano messe a disposizione in via prioritaria.

Il Consiglio europeo ha convenuto di proseguire i lavori sulla creazione di una cellula con componenti civili e militari nell’ambito del personale militare dell’UE, come stabilito nella relazione stessa, convenendo anche che tale cellula dovrebbe entrare in funzione entro la fine dell’anno in corso.

Il Consiglio europeo ha convenuto di proseguire i lavori sull’istituzione di una piccola cellula nell’ambito degli accordi di collegamento tra SHAPE e NATO, da un lato, e l’EUMS, dall’altro, come stabilito nella relazione, e ha invitato il Segretario Generale/Alto Rappresentante a prendere contatto con il Segretario generale della NATO per assicurare una rapida approvazione ed entrata in vigore entro la fine dell’anno.

Il Consiglio europeo ha convenuto di proseguire i lavori intesi all’istituzione di un centro operativo e che la capacità di istituirlo tempestivamente sia disponibile al più tardi entro il 1° gennaio 2006. Il Consiglio europeo ha riaffermato l’importanza dei parametri di tale capacità illustrati nel documento della Presidenza approvato dal Consiglio europeo del dicembre 2003, con particolare riguardo al fatto che non si tratterà di un quartier generale permanente, che l’opzione principale per operazioni militari autonome resta affidata ai quartier generali nazionali e che le decisioni per attingere alla capacità collettiva dell’EUMS saranno prese previo parere del Comitato militare, in particolare allorché si richieda una risposta congiunta civile-militare e non sia stato individuato un quartier generale nazionale. In questo contesto, e tenendo conto di conseguenza delle capacità e delle altre specificità derivanti dal fatto che non si tratta di un quartier generale permanente, il Consiglio europeo ha convenuto che l’obiettivo dovrebbe essere quello di un centro operativo capace di pianificare e condurre operazioni, nell’ambito dei compiti previsti dal trattato, sulla scala dell’operazione Artemis. Il Consiglio europeo ha invitato il Segretario Generale/Alto Rappresentante a presentare una proposta dettagliata al riguardo in quanto base di discussione ulteriore nel Comitato politico e di sicurezza, previo parere dell’EUMC e del CIVCOM. Ha ricordato che, sulla scorta degli insegnamenti finora tratti, si potrebbero esaminare gli ulteriori sviluppi della portata e della natura di questa capacità, cosa che richiederebbe un’altra decisione del Consiglio.
Il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di sfruttare pienamente le sinergie fra questi nuovi strumenti della PESD e le strutture esistenti del Consiglio. In questo contesto, il Consiglio ha accolto con favore l’intesa che la cellula civile-militare e le strutture del centro operativo dovrebbero essere ubicate nello stesso edificio che ospita le strutture principali dell’EUMS e, per quanto possibile, insieme alle strutture politico-militari della DG E.

CONSIGLIO EUROPEO DEL 17 e 18 GIUGNO

IRAQ

L’UE afferma che il suo obiettivo è un Iraq sicuro, stabile, unificato, prospero e democratico che fornisca un contributo positivo alla stabilità della regione; un Iraq che collabori in maniera costruttiva con i paesi vicini e con la comunità internazionale per far fronte alle sfide comuni. Concorda sul fatto che l’UE nel suo insieme dovrebbe operare in partenariato con il governo transitorio iracheno e il popolo iracheno al fine di realizzare tali obiettivi.

Alla luce di quanto precede il Consiglio europeo si attende il ripristino della sovranità irachena entro il 30 giugno 2004 e accoglie con favore la formazione, con l’aiuto delle Nazioni Unite, di un governo iracheno transitorio pienamente sovrano che assuma piena autorità da tale data, dalla fine dell’occupazione e dallo scioglimento dell’autorità provvisoria della coalizione.

In questo contesto il Consiglio europeo si compiace dell’adozione all’unanimità della risoluzione 1546 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che fornisce agli iracheni il sostegno internazionale che permetta ad essi di determinare liberamente il loro futuro politico e di ricostruire il loro paese e conferisce alle Nazioni Unite il mandato di svolgere, qualora le circostanze lo permettano, un ruolo guida nella transizione politica.

Il Consiglio europeo accoglie con favore l’impegno del nuovo primo ministro iracheno di rafforzare l’unità nazionale e sottolinea l’importanza dell’imminente conferenza nazionale quale ulteriore mezzo per accrescere la rappresentatività politica nelle istituzioni politiche irachene prima dello svolgimento delle elezioni entro il gennaio del 2005.

Il Consiglio europeo accoglie favorevolmente la prospettiva delle elezioni all’assemblea nazionale transitoria entro il gennaio del 2005 quale importante progresso verso l’istituzione di un Iraq democratico. A tal fine il Consiglio europeo si compiace della formazione della commissione elettorale indipendente per l’Iraq e del ruolo guida delle Nazioni Unite nel consigliare il governo transitorio iracheno riguardo al processo elettorale.
Il Consiglio europeo approva la comunicazione della Commissione intitolata “L’UE e l’Iraq – Quadro per l’impegno” e la lettera dell’Alto Rappresentate e della Commissione che stabilisce ulteriori settori per l’impegno. Il Consiglio europeo chiede che il Consiglio “Affari generali e relazioni esterne” di luglio esamini le raccomandazioni specifiche della Commissione e dell’Alto Rappresentante e concordi le prime iniziative opportune da intraprendere. Tali iniziative potrebbero comprendere:

la fornitura continua di assistenza tecnica, economica e per la ricostruzione;
la creazione di un forte impegno con i gruppi delle Nazioni Unite, compresi i preparativi per le elezioni;
l’aumento della rappresentanza dell’UE in Iraq, qualora le circostanze lo permettano;
l’inizio di un processo di dialogo politico;
l’uso del dialogo dell’UE con i paesi vicini dell’Iraq per incoraggiare un coinvolgimento positivo e un appoggio a livello regionale per il processo politico e di ricostruzione in Iraq.

A tal fine si invita il Consiglio a convocare quanto prima una riunione della troika con il nuovo governo iracheno e a chiedere al primo ministro iracheno di rivolgersi al Consiglio.

Il Consiglio europeo esaminerà i progressi compiuti riguardo all’impegno con l’Iraq durante il Consiglio europeo del novembre 2004.

Il Consiglio europeo si compiace della possibilità di una riunione internazionale per sostenere la transizione politica e la ripresa irachene a beneficio del popolo iracheno e nell’interesse della stabilità nella regione.

Con riferimento alla relazione dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sulla situazione attuale dei diritti umani in Iraq, il Consiglio europeo sottolinea l’importanza della protezione efficace e della promozione dei diritti umani e incoraggia il nuovo governo iracheno a prendere le opportune iniziative.

Il Consiglio europeo ribadisce la condanna degli attentati terroristici, causa di tante vittime e distruzioni. Condanna altresì la cattura di ostaggi e gli assassinii commessi. Il Consiglio europeo si rammarica che l’ondata di violenza terroristica in Iraq prolunghi le sofferenze del popolo iracheno ostacolando i progressi politici e la ricostruzione economica in Iraq. Il Consiglio europeo accoglie con favore l’impegno, nell’ambito della risoluzione 1546 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di tutte le parti ad agire in conformità del diritto internazionale, compresi gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario, e le invita ad assicurare il rispetto di tali obblighi.

CONSIGLIO EUROPEO DEL 17 e 18 GIUGNO

PROCESSO DI PACE IN MEDIO ORIENTE

Il Consiglio europeo ha esaminato i recenti sviluppi in Medio Oriente. L’Unione europea è pienamente impegnata a dare nuovo impulso agli sforzi di pace.

Esprime preoccupazione per le continue violenze ai danni sia degli Israeliani che dei Palestinesi. Rinnova il suo appello a porre fine agli attentati terroristici di gruppi estremisti che hanno mietuto numerose vittime innocenti. Esorta l’Autorità Palestinese a prendere misure contro le persone implicate nel terrorismo. Pur riconoscendo il legittimo diritto di autodifesa di Israele, rammenta che Israele ha l’obbligo di esercitare tale diritto secondo i principi del diritto internazionale. Esprime profonda preoccupazione per il perdurare della crisi umanitaria nei territori palestinesi occupati e, conformemente al diritto internazionale e alla risoluzione 1544 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, esorta il governo israeliano a cessare le demolizioni e a intervenire d’urgenza per alleviare le sofferenze dei Palestinesi.

Il Consiglio europeo accoglie con favore il prospettato ritiro di Israele dalla striscia di Gaza, ritiro che potrebbe costituire un passo significativo verso l’attuazione della tabella di marcia, purché sia attuato conformemente agli elementi individuati nelle conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2004. L’Unione europea non riconoscerà alcuna modifica dei confini anteriori al 1967 che non sia stata concordata dalle parti. Nel quadro del “Quartetto” l’UE collaborerà con Israele per un completo ritiro e con i palestinesi per assicurare condizioni di sicurezza. Il Consiglio europeo è determinato a cogliere l’opportunità rappresentata da questa iniziativa e invita l’Alto Rappresentante a incontrare le autorità israeliane e palestinesi per esaminare il contributo europeo alle operazioni di ritiro e all’attuazione della tabella di marcia e per formulare proposte a tal fine.

Il Consiglio europeo esprime soddisfazione per i risultati della riunione del “Quartetto” svoltasi il 4 maggio a New York. Si compiace altresì per il rinnovo dell’iniziativa di pace di Beirut da parte della Lega degli Stati arabi e il costante appoggio alla tabella di marcia espresso al vertice di Tunisi del 22 e 23 maggio nonché per il fatto che la Lega abbia condannato gli atti di violenza commessi indiscriminatamente ai danni di civili. Il Consiglio europeo accoglie con favore la dichiarazione del G8 che invita il “Quartetto” a riunirsi nella regione prima della fine del mese. L’UE attende questa riunione che dovrebbe servire a far progredire il processo di pace.
Il Consiglio europeo conferma di essere persuaso che la tabella di marcia rappresenti il solo modo per giungere ad una soluzione negoziata fondata su due Stati. È determinato a proseguire con forza nella via delineata nella tabella di marcia e invita entrambe le parti a onorare i rispettivi obblighi secondo detta tabella.

Il Consiglio europeo esorta l’Autorità Palestinese ad effettuare passi immediati e decisivi al fine di consolidare tutti i servizi di sicurezza palestinesi sotto il chiaro controllo del Primo Ministro e del Ministro dell’interno debitamente abilitati. Ribadisce di essere pronto ad aiutare l’Autorità Palestinese ad assumersi le responsabilità per il mantenimento dell’ordine pubblico e, in particolare, a migliorare la capacità della polizia civile e la capacità in materia di applicazione della legge. L’UE prenderà in esame misure concrete a tale scopo. L’Unione europea loda e appoggia il coinvolgimento del governo egiziano a questo riguardo e ha ribadito la sua volontà a collaborare con esso. Il Consiglio europeo sollecita lo sviluppo di contatti e di un dialogo tra Israele e l’Autorità Palestinese.

Il Consiglio europeo esorta altresì Israele a invertire la sua politica di insediamento, congelando qualsiasi attività di insediamento, smantellando tutti gli avamposti costruiti dopo il marzo 2001 e mettendo fine alle confische di terre e alla costruzione del cosiddetto “muro di sicurezza” in territorio palestinese, tutti elementi che minacciano di rendere fisicamente impossibile la soluzione basata su due Stati

Il Consiglio europeo chiede nuovi sforzi, per giungere a un cessate il fuoco generale quale misura per smantellare le capacità e l’infrastruttura dei terroristi, e nuovi progressi verso la pace.

Il Consiglio europeo accoglie con favore l’istituzione di un fondo fiduciario della Banca mondiale e sollecita l’appoggio internazionale a questa importante iniziativa per la ricostruzione economica e sociale della Palestina.

Il Consiglio europeo ribadisce la sua convinzione che una soluzione equa e sostenibile nel processo di pace possa essere raggiunta soltanto tramite negoziati tra le parti e il sostegno della comunità internazionale. Nella ricerca di una pace durevole e giusta in Medio Oriente non v’è posto per la violenza e il terrore. Una prospettiva politica è essenziale per il processo di pace. Il Consiglio europeo rammenta che una pace globale deve anche comprendere la Siria e il Libano.