Considerare il lavoro come diritto è ancora possibile

Professoressa ordinaria di Diritto costituzionale. Università degli Studi di Brescia


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Abstract

Ita

Il costituzionalismo occidentale è giunto a garantire la piena affermazione del diritto al lavoro, nella duplice veste di diritto di libertà e di diritto sociale, soltanto al termine di un cammino tortuoso, culminato nell’avvento della forma di stato democratico-sociale e nell’adesione all’idea keynesiana (o postkeynesiana) di un’economia di mercato razionalmente governata nell’interesse generale. Iscrivendosi a pieno titolo nel solco di questa tradizione, la Costituzione italiana ha posto il lavoro a fondamento della democrazia repubblicana, facendone una chiave di lettura indispensabile per l’interpretazione sistematica dell’insieme dei principi fondamentali e del valore dignitario che vi è sotteso. Il processo di attuazione di questo tratto essenziale della nuova forma di stato si è rivelato sin dal principio parziale e lacunoso, per responsabilità ascrivibili non soltanto agli organi costituzionali dell’indirizzo politico ma anche alla Corte costituzionale, che ha lasciato al legislatore un amplissimo margine di discrezionalità nell’opera di bilanciamento del diritto al lavoro con gli altri beni protetti dalla Carta. In tempi recenti, l’affermazione su scala globale di un modello neoliberale di governo dell’economia e la tendenza delle politiche sovranazionali europee a privilegiare gli strumenti della libera concorrenza e della privatizzazione rispetto all’esigenza di una regolamentazione pubblica dell’economia orientata a fini sociali hanno finito per imporre una visione mercatistica del lavoro che sta progressivamente erodendo le già parziali conquiste dello stato democratico sociale.

En

Western constitutionalism has ensured the full affirmation of the right to work, as an individual freedom and a social right, only at the end of a tortuous path. This has ended up with the birth of the democratic-social State and the adherence to the Keynesian (or post-Keynesian) idea of a market economy governed in the general interest. Fully included in this tradition, the Italian Constitution has placed the work at the foundation of Republican Democracy. Work is therefore an essential key element for the systematic interpretation of fundamental principles and of the value of dignity. The implementation of this essential aspect of the new form of State has been partial and incomplete from the beginning; the responsibilities are attributable not only to the policy-making constitutional bodies, but also to the Constitutional Court. The latter has in fact left the legislator a very wide margin of discretion in balancing the right to work with the other values protected by the Constitution. In recent times, a “market” view of the work has emerged, which is gradually eroding the already partial achievements of the democratic-social State. This is due to the affirmation on a global scale of a neoliberal model of economic government, together with the tendency of European policies to favour free competition and privatization rather than a public regulation of the economy oriented towards social ends.

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