Carrierismo dei magistrati e associazionismo giudiziario

Professore emerito di Filosofia del diritto. Università degli Studi di Roma Tre

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Abstract

Ita

Il malgoverno dei magistrati emerso con lo scandalo Palamara dipende dall’esistenza di una carriera dei magistrati che contraddice sia la loro uguaglianza stabilita dall’art. 107 che la loro soggezione soltanto alla legge stabilita dall’art. 101 della Costituzione. Il problema si risolve sopprimendo questi poteri impropri – dei capi degli uffici e di chi li nomina – che della carriera sono i presupposti: estendendo anche alle Procure il principio dell’assegnazione automatica dei processi e introducendo il criterio dell’anzianità senza demerito nella scelta dei capi degli uffici.

En

The bad governance of the magistrates emerged with the Palamara scandal depends on the existence of a career of magistrates that contradicts both with the equality laid down in Article 107 and their subjugations to the law laid down in Article 101 of the Constitution. The problem is solved in removing these improper powers – of heads of offices and of those who appoint them – which are preconditions of the career: extending the principle of the automatic assignment of trials even to the prosecutors’ offices and introducing the length of service criterion without demerit in the choice of the heads of offices.