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Carlo Smuraglia era un uomo di parte: dalla parte della costituzione repubblicana ed antifascista. Sempre. Era un partigiano, che odiava gli indifferenti, anche se la pacatezza dei suoi interventi e la capacità di ascolto delle opinioni altrui, anche le più distanti, lo rendevano sempre amabile. Ma non bisognava farsi ingannare: egli non rinunciava mai al rigore delle sue idee e spesso era proprio grazie ai suoi toni garbati che riusciva a convincere delle tesi più radicali o conseguenti rispetto ai principi della costituzione che aveva nel cuore.
«Con la costituzione nel cuore» è infatti il titolo di un suo fulminante libro-intervista che non so se definire un’appassionata autobiografia umana e professionale, una fredda analisi politica, una calorosa denuncia della crisi e dei mali del tempo, un coraggioso invito all’impegno intellettuale e morale. Ma forse, semplicemente, quel libretto è tutto questo assieme.
In fondo di questa sua «pacata fermezza» l’associazione che lui ha diretto per tanti anni ne è ben a conoscenza. Un esempio – quello che a me appare il più significativo – valga per tutti. Nel 2016, quando la lotta per la difesa e l’attuazione della costituzione si fece difficile anche perché a proporre il suo stravolgimento era il partito che aveva i più forti legami con l’ANPI, Smuraglia non ebbe dubbi. Prima di ogni interesse di parte o di partito viene il bene supremo della costituzione. Guidò con ferma determinazione, anzitutto la sua organizzazione: la convinse a prendere decisamente una posizione critica, a schierarsi dalla parte della costituzione. Posizione che non era per nulla scontata, né era facile da tenere in presenza di pur sempre legittimi dissensi interni e di qualche volgare e strumentale polemica proveniente dall’esterno. Ma fu così che l’ANPI – tutta l’associazione dei partigiani italiani – nonostante tutto, anche grazie alla coraggiosa intraprendenza del suo presidente, fu tra i maggiori protagonisti della lotta per la difesa della nostra costituzione repubblicana ed antifascista, contro una riforma del testo che ne avrebbe stravolto i principi ed eroso le fondamenta……….