Non ci basta protestare. Non basta dir no alla guerra anche “umanitaria”. Dobbiamo andare più a fondo alle tragedie del mondo. O almeno provarci. Direttamente traducibili in due politiche, il dilemma che dilania noi militanti della pace è tra due principi. Nacquero con la modernità, incombono e tormentano stati e popoli. Implicano confini, e, coi confini, le armi, la guerra, gli stati, la pace. Hanno lo stesso nome, “intervento”. Ma uno dei due si oppone all’altro premettendogli un “non”. Con la formula cuius regio eius religio lo si scelse per porre fine alle stragi della guerre di religione e, sostanzialmente, ci si riuscì. Fu mantenuto e fu rispettato anche se a fasi alterne. È arcinoto però che non precluse, e non poteva precludere le guerre provocate per altri, dichiarati od occulti, motivi. Lo si usò, e lo si usa, a difesa del regime vigente negli stati, qualunque esso sia.