Il diritto costituzionale d’eccezione

Editoriale. Professore ordinario di Diritto costituzionale. Università di Roma “La Sapienza”

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  1. Pensare al dopo

Dovremo riflettere a lungo sugli avvenimenti di questi giorni. Travolti dalle emozioni e dalla paura dobbiamo cercare di non abbandonarci agli eventi, di non perdere di vista i principi di fondo del nostro operare, di non lasciare che la Costituzione e i suoi principi affondino nel mare in tempesta. Ora è il tempo di difenderci e di difendere, per quanto possibile, la nostra scienza dagli assalti del male, magari accettando persino il “male minore” (le limitazioni alle nostre libertà costituzionali, gli strappi, se non le rotture, alle regole e ai principi della Costituzione). Tenendo però sempre in mente l’ammonimento di Hannah Arendt: «Coloro che scelgono il male minore si dimenticano troppo in fretta che stanno comunque scegliendo il male». È per questo che ci proponiamo di far sentire la nostra voce in questa fase di emergenza costituzionale per rilevare le forzature – quand’anche fossero ammissibili in ragione della situazione di necessità nella quale versiamo – con lo sguardo soprattutto rivolto al dopo. Quando poi, terminata l’emergenza, potremo riacquistare appieno le nostre libertà costituzionali e il pensiero non sarà più condizionato dalla necessità di “tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, dovremmo impegnarci a riflettere con calma ma con il massimo di capacità critica sui fatti che si stanno susseguendo in questo caotico momento……

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