L’intervento del Presidente Napolitano su moralità e rinnovamento della politica (e sul rischio delle denunce contromisura)

“La lezione di Guido Dorso di moralità e di rigore è una lezione ancora sferzante e stimolante da cui possono trarre ispirazione le nuove generazioni nell’avvicinarsi alla politica per rinnovarla”. E’ quanto affermato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad Avellino a conclusione delle celebrazioni per il 60° anniversario della morte di Guido Dorso. “Il rinnovamento della politica – ha aggiunto il Capo dello Stato – su cui anch’io avrò modo di ritornare nei prossimi giorni, è un tema che dovrebbe sollecitare una riflessione costruttiva, non solo fra tutte le componenti dello schieramento politico ma fra tutte le componenti della società italiana. La soluzione ai problemi, sia delle riforme istituzionali sia del rinnovamento della politica, può avvenire solo passando attraverso l’impegno conseguente delle forze sociali, culturali e politiche e in modo particolare di quelle rappresentate in Parlamento sia nella maggioranza sia nell’opposizione. Al di fuori di tutto ciò c’è solo la denuncia che, perdendo il senso della misura, può anche diventare controproducente e pericolosa”. Il Presidente Napolitano, ricordando la figura di Guido Dorso, ha detto: “Non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Guido Dorso, lo intravidi soltanto una volta nel lontano 1945. Più tardi mi cimentati nella rassegna dei suoi scritti più importanti. Nonostante i miei venticinque anni potei cogliere fin da allora lo spessore e la qualità di studioso e di meridionalista. Un meridionalista che, venendo dopo la caduta del fascismo e il ritorno alla democrazia, ha invocato l’avvento di una nuova classe dirigente”.