Le agenzie di rating tra crisi dei modelli di mercato e criticità dei processi di regolamentazione

Associato di Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca

Abstract

Il saggio traccia l’evoluzione e si sofferma sulle caratteristiche dell’attuale quadro regolatorio riguardante le agenzie di rating, sia con riferimento all’ordinamento statunitense che a quello europeo. La trattazione tocca i temi della legittimazione, dell’affidabilità e della responsabilità delle agenzie di rating. In particolare si evidenziano le ragioni dell’apparente paradosso per cui l’attività valutativa delle agenzie è oggetto, nell’epoca presente, di una più articolata regolamentazione pubblicistica, diretta a incrementarne l’affidabilità, ma, nello stesso tempo, anche di norme che ne riducono la rilevanza giuridica, al fine di preservare la funzionalità dei meccanismi di mercato sui quali si basa.

This paper draws and looks at the features of the current regulatory framework concerning the rating agencies, with reference to both American and European system. The analyses aims at evaluating the legitimacy, the credibility and the responsibility of the rating agencies. In particular, this article underlines the apparent paradox related to their evaluation activity: the public power aims to strengthen the regulation in order to increase the rating’s credibility; at the same time the law reduces its legal value, with the intent of preserving the market’s mechanisms on which it is based.

Sommario: Premessa. – I. In tema di legittimazione delle agenzie di rating – 1. Le agenzie di ratingReputational Intermediaries rilevanti per gli ordinamenti statali. – 2. La legittimazione di mercato “drogata” delle agenzie di rating. La disciplina di riforma statunitense. – 3. Il processo di riforma europeo. Il dibattito italiano in tema di legittimazione delle agenzie. – II. l’affidabilità dei giudizi di rating e la problematica responsabilità delle agenzie – 4. L’impossibile terzietà di un modello di valutazione issuer-pays. I limiti della disciplina in tema di conflitti di interesse. – 5. I limiti delle forme di autodisciplina, tramite i codici di condotta. Trasparenza delle metodologie di analisi e vigilanza pubblica. 6. L’arduo percorso verso l’affermazione della responsabilità delle agenzie. – Considerazioni conclusive.

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