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Abstract
Ita
Il contributo annota criticamente il disegno di legge sicurezza (A.C. n. 1660-A.S. 1236), osservando come esso veicoli una accezione repressiva della sicurezza, distante dal disegno costituzionale. Si rileva come numerose disposizioni del disegno di legge (come, per limitarsi alle più note, quelle che introducono il reato di blocco stradale e la punizione della resistenza passiva) violino diritti costituzionali e contraddicano sia il carattere sociale della democrazia, sostituendo la prospettiva dell’uguaglianza sostanziale e dei diritti sociali con un approccio punitivo, sia la sua natura conflittuale e pluralista, con una criminalizzazione del dissenso, che chiude lo spazio democratico e sovrappone al pluralismo e al conflitto la logica identitaria e artificialmente omogenea della dicotomia amico-nemico. L’esame dei singoli profili di incostituzionalità mostra l’anima incostituzionale e autoritaria che attraversa il disegno di legge e sposta l’asse del rapporto fra autorità e libertà verso l’ossimoro della democrazia illiberale.
En
The paper critically analyzes the security project draft law (A.C. No. 1660-A.S. 1236), noting how it vehicles a repressive understanding of security that is far from the constitutional design. It is highlighted how numerous provisions of the bill (such as, to limit itself to the best known, those introducing the crime of road blocking and the punishment of passive resistance) violate constitutional rights and contradict both the social character of democracy, replacing the perspective of substantive equality and social rights with a punitive approach, and its conflictual and pluralistic nature, with a criminalization of dissent, which closes the democratic space and superimposes on pluralism and conflict the identitarian and artificially homogeneous logic of the friend-enemy dichotomy. Examination of the individual profiles of unconstitutionality shows the unconstitutional and authoritarian soul that runs through the bill and shifts the axis of the relationship between authority and freedom toward the oxymoron of illiberal democracy.