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Abstract
Ita
Il contributo esamina alcune questioni e problematiche di stretto interesse costituzionalistico legate al tema classico del rapporto fra politica e burocrazia, tematizzandole attraverso le “lenti” offerte dalla rational choice theory. La teoria della scelta razionale è un approccio metodologico trasversale e assai diffuso nella politologia, nella sociologia e nell’economia, in accordo al quale tanto il politico quanto il burocrate sono agenti che operano secondo logiche individuali di auto-interesse e massimizzazione dell’utilità personale, fra loro legati da una relazione “di agenzia” – con il politico che funge da principale e il burocrate che ne è agente – caratterizzata, reciprocamente, da asimmetria sia sotto il profilo informativo che degli obiettivi. Assunte come coordinate di analisi proprio la razionalità (limitata) e il rapporto (asimmetrico) di agenzia, si proverà a trattare la dialettica fra politica e burocrazia nel sistema costituzionale italiano, considerando, innanzitutto, le dinamiche di formazione e attuazione dell’indirizzo politico nelle odierne democrazie pluraliste; verranno poi esaminate le modalità di definizione e realizzazione delle policies, con attenzione ai criteri che possono portare il politico ad assumere direttamente oppure a delegare la decisione; più avanti ancora, oggetto di analisi sarà la tendenza endemica del potere a sottrarsi alla responsabilità, con alcuni esempi paradigmatici; infine, si ragionerà intorno alle prospettive del rapporto fra politica e burocrazia e su alcuni congegni per compensare in parte le asimmetrie riscontrate.
En
The paper examines some issues and problems of strict constitutionalist interest related to the relationship between politics and bureaucracy, thematising them through the ‘lens’ offered by rational choice theory. The theory of rational choice is a transversal and widespread methodological approach in political science, sociology and economics, according to which both the politician and the bureaucrat are agents who operate according to individual logics of self-interest and maximisation of personal utility, linked to each other by an ‘agency’ relationship – with the politician acting as principal and the bureaucrat as agent – characterised, reciprocally, by asymmetry in terms of both information and objectives. Taking precisely the (limited) rationality and the (asymmetrical) agency relationship as coordinates of analysis, an attempt will be made to deal with the dialectic between politics and bureaucracy in the Italian constitutional system, considering first the dynamics of the formation and implementation of political policy in today’s pluralist democracies. It will be then examined the ways in which policies are defined and implemented, with a focus on the criteria that may lead politicians to either directly assume or delegate decision-making; further on, the subject of analysis will be the endemic tendency of power to shirk responsibility, with some paradigmatic examples; finally, it will discuss the prospects of the relationship between politics and bureaucracy and some devices to partially compensate for the asymmetries encountered.