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Abstract
Ita
Nel corso degli ultimi decenni l’affermazione del modello parlamentare monocamerale in diversi Stati democratici è parsa delineare una tendenza emergente del costituzionalismo. Una ricognizione comparativa dei tratti salienti dell’attuale monocameralismo può servire allo scopo di valutare le proposte di riforma aventi ad oggetto la transizione da un preesistente sistema bicamerale a un sistema unicamerale. Nelle odierne democrazie pluraliste un simile proposito riformatore dovrebbe altresì presupporre un’analisi approfondita delle implicazioni che la scelta relativa alla struttura fondamentale dell’organo parlamentare produce sulla reale consistenza delle sue funzioni nonché sulla sua “rinnovata” vocazione rappresentativa. L’analisi comparativa, oltre che chiarire se vi sono e quali siano i caratteri ricorrenti dei sistemi monocamerali democratici, può contribuire a individuare i correttivi necessari a impedire che l’opzione monocamerale conduca al predominio della maggioranza parlamentare, dispensandola del tutto dall’onere di negoziare la legislazione incidente sugli interessi vitali delle minoranze. Un simile rischio appare oggigiorno aggravato dalla crescente disomogeneità culturale del corpo sociale. In qualsiasi esperienza democratica, il proposito riformatore di abbandonare il modello bicamerale deve avvenire nella consapevolezza che il Parlamento, specialmente se unicamerale, è chiamato a dare adeguata espressione istituzionale alla dimensione interculturale della società contemporanea.
En
Over the last few decades, the single-chamber parliamentary model seems to emerge in several democratic states as a trend in contemporary constitutionalism. A comparative survey of the salient features of unicameralism allows to assess reform proposals aimed at the transition from a pre-existing bicameral system to a unicameral system. In today’s pluralist democracies, such a reform needs an in-depth analysis of the implications of the choice regarding the fundamental parliamentary structure, its main functions and its ‘renewed’ representative vocation. In addition, a comparative analysis helps to identify the necessary correctives to prevent the predominance of the parliamentary majority in the single Chamber and safeguard the vital interests of minorities. Such a risk is aggravated by the growing cultural inhomogeneity of contemporary societies. In any democratic experience, the abandon of a bicameral model must take place in the awareness that Parliament, especially if unicameral, is called upon to give adequate institutional expression to the intercultural dimension of society.