Il “monocameralismo di fatto” e la questione della perdurante validità della Costituzione

Professoressa ordinaria di Diritto costituzionale. Università di Torino

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Abstract 

Ita

Tra i sintomi di dubbia effettività delle disposizioni costituzionali che disciplinano l’attività di produzione normativa l’A. si sofferma in particolare sul c.d. “monocameralismo di fatto”, ossia sulla prassi consistente nei comportamenti delle forze politiche e degli organi costituzionali che, nell’esercizio dell’attività di produzione normativa, fanno ricorso a un uso strategico delle disposizioni che disciplinano i tempi di discussione parlamentare e la questione di fiducia al fine di limitare la discussione medesima sui disegni di legge – per lo più di conversione di decreti-legge – alla prima Camera in cui il procedimento legislativo ha preso avvio, e al fine di trasformare in ultima analisi la deliberazione della seconda Camera in un mero atto di ratifica della prima. L’A. conclude nel senso che tale prassi si realizza attraverso un’interpretazione a contrario delle regole sulla produzione e si pone dunque non tanto come contra constitutionem ma come extra constitutionem. Per rivitalizzare il nucleo essenziale della Costituzione – la fusione tra il concetto profondo della rappresentanza politica e l’attività di produzione normativa in un contesto pluralistico e conflittuale – potrebbe essere utile una riforma costituzionale in senso monocamerale.

En

Among the symptoms of weak effectiveness of the constitutional provisions regulating the legislative process, the A. focuses in particular on the so called “monocameralismo di fatto”, i.e. on the practice consisting in the behavior of political forces and constitutional bodies which, in the exercise of the activity of producing legislation, resort to a strategic use of the provisions governing the times of parliamentary discussion and the question of confidence in order to limit the discussion of the bills themselves – mostly the conversion of decree-laws – to the first Chamber in which the legislative procedure began, and in order to ultimately transform the resolution of the second Chamber into a mere act of ratification of the first. The A. concludes in the sense that this practice is achieved through an a contrario interpretation and therefore it is not contra constitutionem but extra constitutionem. To revitalize the essential nucleus of the Constitution – the fusion between the profound concept of political representation and the activity of legislative production in a pluralistic and conflictual context – a constitutional reform in the unicameral sense could be useful.