Risparmio, credito e moneta tra art. 47 Cost. e funzioni della Banca centrale europea: beni costituzionali che intersecano ordinamento della Repubblica e ordinamento dell’Unione.

Professore associato di Istituzioni di Diritto Pubblico – Università Milano Bicocca

Abstract

Il saggio propone una riflessione sui beni del risparmio, del credito e della moneta che si muove tra le regole costituzionali interne e quelle dell’Unione europea. Risparmio e credito sono oggetto di una disciplina costituzionale interna – l’art. 47 Cost. – formulata per un contesto giuridico ed economico peculiare che nel corso dei decenni, e soprattutto per effetto dell’integrazione europea, ha oggi deboli riscontri. Occorre pertanto un inquadramento ed una lettura di tali valori, che da un lato tengano conto dello sviluppo dei mercati finanziari, e dall’altro non smarriscano il dovere di tutela e di incoraggiamento del risparmio che la Costituzione richiede alla Repubblica. Tali beni non possono andare disgiunti da quello della moneta: la sua attribuzione all’ordinamento europeo impone di definire il ruolo della politica monetaria rispetto ai sistemi politici ed economici dell’Unione; ed impone altresì di comprendere i nessi del governo della moneta con il governo del credito e del risparmio, che con la recente unione bancaria stanno diventando ambiti di prerogative europee. Particolare attenzione viene evidentemente dedicata all’istituzione – la Banca centrale europea – che sta gradualmente assumendo in sé tali prerogative. L’obiettivo è quello di evidenziare gli elementi di compatibilità, ma anche quelli di contraddizione, tra i due ordinamenti con riferimento ai tre beni in esame. La lettura aggiornata dell’art. 47 Cost. pare infatti porre in risalto alcune criticità delle normative europee in tema di credito, di risparmiatori e di strumenti per fronteggiare la situazione di crisi: la riflessione sviluppata nel saggio intende dimostrare che la salvaguardia dei mercati finanziari non può né compromettere gli interessi che fanno capo ai risparmiatori, né paralizzare lo strumentario che gli Stati intendono usare in questo passaggio storico per risollevare sistemi economici e sociali in sofferenza.

The essay offers an analysis about savings, credit and currency with reference to both the national and the European constitutional rules. Savings and credit are the object of a constitutional regulation – art. 47 Cost. – conceived for a specific legal and economic environment, which has experienced a relevant process of evolution also due to the European integration: the significant change of that environment requires a new key of interpretation of savings and credit. The new perspective must take into consideration the development of the financial markets, but at the same time it must not forget the special regard that the Italian Constitution reserves to savings: our Republic must give protection and encourage savings, which can not be damaged by the safeguard of the banking sector.
Savings and credit are strictly connected with currency: the management of currency is now in the hands of the EU and this circumstance requires a definition of the role of the monetary policy towards the political and economic systems in Europe. It also requires to examine the relationship with the regulation of credit and savings, which are increasingly matters of European competences in consideration of the development of the banking union.
Particular attention is to be paid to the institution – the European Central Bank – which is gradually assuming these powers. The aim is to give evidence to the elements of coherence, but also to the elements of contradiction, of the two legal orders. The updated and renewed perspective of art. 47 Cost. is expected to show some critical aspects of the European rules concerning banks, investors and the instruments to face the crisis: the idea proposed is that the safeguard of the financial markets must not be prevailing over the interests of the savers, and not even prevent the member States from taking the measures which can help the economic and social systems in the present phase of great difficulties.

Continua su PDF