Abstract
In questo studio l’autrice si impegna nella ricostruzione dei fondamenti costituzionali dello ius existentiae: del diritto ad avere garantita una vita libera e dignitosa, anche quando si versi in condizione di povertà e disoccupazione. In particolare la questione che viene posta al centro dell’analisi è se, quando manchi alla promessa del “lavoro per tutti”, sulla Repubblica gravi il dovere di garantire a tutti, altrimenti, l’esistenza. La lettura sistematica della costituzione, illuminata dall’intenzione originaria dei costituenti, conduce l’autrice a dare una risposta sicuramente positiva e a ritenere il reddito di cittadinanza – nella forma del reddito minimo garantito – uno strumento costituzionalmente necessario per la realizzazione di una democrazia realmente emancipante.
In this paper, the author reconstructs the fundamentals of ius existentiae in the Italian Constitution: the right to a free and dignified life, even in conditions of poverty and unemployment. The question is whether, when the Republic does not maintain the promise of “jobs for all”, it has a duty to ensure everyone the existence. The systematic interpretation of the Constitution, enlightened from the original intent, leads the author to give a positive answer and to consider the basic income – in the form of guaranteed minimum income – a means constitutionally necessary for a truly “emancipatory democracy”.
Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto […].
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell’umanità.
E dunque non chiedere mai per chi suona la campana:
essa suona per te.
(John Donne, Devotions upon Emergent Occasions and Death’s Duel, XVII Meditation, 1624)