Principio di solidarietà, abuso del diritto e indefettibile necessità di un ordinamento coercitivo: appunti per una riconsiderazione della dottrina pura del diritto al tempo dell’anomia

Professoressa associata in Diritto costituzionale – Università degli Studi di Torino

Abstract

Le molteplici declinazioni del principio costituzionale di solidarietà, i suoi possibili sviluppi e specificazioni, la sua portata pervasiva nell’ordinamento complessivo, a fondamento di alcuni diritti e quale limite all’esercizio di altri, ivi comprese la sua declinazione “fraterna” in chiave antistatalista, che lo legherebbe al principio di sussidiarietà, e la sua declinazione “emancipante” o “inclusiva” in chiave statalista, che lo legherebbe al principio di uguaglianza sostanziale e a quello di dignità, richiedono inevitabilmente scelte politiche conseguenti, e non certo alchimie tecnico-sapienziali.
Il linguaggio assai poco sorvegliato con il quale si chiama in causa la Costituzione nelle sue parti materiali indeterminate, ivi compreso il principio di solidarietà, di fronte alle richieste di riconoscimento sempre “nuove” che provengono dalla società (le “nuove” povertà, le “nuove” famiglie, i “nuovi” cittadini, i “nuovi” rapporti di lavoro…), o di fronte ad arretramenti di tutele precedentemente previste a livello legislativo, è ormai proprio non solo del dibattito pubblico, ma anche degli specialisti. L’osservatore non può che giungere alla conclusione che, soprattutto una volta che ci si è immessi lungo i percorsi della ragionevolezza dei bilanciamenti, e del riconoscimento ai principî costituzionali stessi della forza di determinare direttamente nell’ordinamento antinomie e lacune, ci si è già immessi lungo i percorsi degli universi etici, delle ideologie, dei desiderata e delle lacune assiologiche, perché ogni riconoscimento non può mai avvenire “a costo zero”: qualcuno vince e qualcuno perde. E se il riconoscimento viene realizzato a colpi di sentenze che pretendono di dar fiato alle parole della Costituzione, a perdere è soprattutto la lotta politica da cui, invece, dovrebbero risultare i significati di quelle parole.
Il tentativo è quello di individuare un possibile ruolo del principio in esame quale principio formale di dottrina pura del diritto (e, dunque, quale principio strutturale di ogni ordinamento giuridico), da cui si possano ricavare alcune osservazioni in tema di “abuso del diritto”.

The principle of solidarity, its meanings, contents and developments, both in its “fraternal” version, involved with the principle of subsidiarity, and in its “inclusive” version, involved with the principle of equality, need consistent policies, and not erudite alchimy.
Constitutional unspecified principles must be defined through political conflict and not by judgements which directly consider constitutional principles in their rational and reasonable balancings.
This essay aims at pointing out a structural statute for the principle of solidarity which permits to find out important results in terms of “abuse of law”.

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