Oggetti giuridici. Note e primi appunti sulla loro esistenza

Professore associato di Diritto amministrativo – Università del Sannio

Abstract

Il lavoro prende le mosse dall’ormai solido cambiamento di paradigma delle conoscenze acquisite con metodo scientifico che ha attenuato il senso della loro certezza e decidibilità, ed ha rimesso in discussione, tra altro, anche la tradizionale distanza tra scienze sociali e naturali, in ordine ai metodi di rilevazione e acquisizione dei “fatti” osservati.

Senza negare l’importanza né della valutazione critica degli istituti giuridici per motivi etici o morali, né, al reciproco, degli svariati approcci positivisti, il lavoro prova ad aggiungere qualche argomento in favore della scientificità degli studi giuridici, e a dimostrare l’esistenza di oggetti giuridici, che possano essere conosciuti quali oggetti teorici del Diritto, composti di strutture reali, inemendabili, regolari, inevitabili, dotate di forma conoscibile e ri-conoscibile mediante osservazioni e descrizioni accettate, e così utilizzabili.

Questi oggetti non sono tutto il Diritto e la loro esistenza non nega la necessità del successivo lavoro sulle norme, sulla loro produzione, sul loro riconoscimento, sulla loro comprensione, sulla loro applicazione, senza il quale gli oggetti giuridici non troverebbero alcun effetto pratico.

Il loro studio, tuttavia, ha bisogno di cognizioni provenienti da diversi campi disciplinari, ed il giurista vi può partecipare in qualità di scienziato specialista; ma può costituire un obbiettivo alla teoria del Diritto, una specifica professionale, uno standard di lavoro, di ricerca e di insegnamento.

This work is built on the now solid paradigm acquired by the scientific method, that has reduced the general sense of certainty and decidability, and put in question, among other things, the traditional separation among social and natural sciences, about methods of detection and acquisition of the observed “facts”.

Without denying the importance or the critical evaluation of legal institutions for ethical or moral grounds, nor, mutually, the various positivists approaches, it tries to add some arguments in favor of scientific grounds of legal studies, and to demonstrate the existence of so-called “legal objects”, which can be known as theoretical objects of Law, composed of real, un-emending, regular, inevitable structures, with knowable and re-knowable formal structures, through accepted observations and descriptions.

These objects cannot be held as the entire legal world, and their existence does not let us avoid to work on norms and their production, recognition, understanding, application, without which legal objects find no practical effect.

The investigation on these objects, however, needs to be approached from different disciplines, where legal scholar may give her/his contribution as a scientist working, with others. And is also a goal for a legal theory, a specific professional standard of working, researching and teaching.

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