L’Unione europea e le deroghe alla libertà di circolazione in funzione di governo dei flussi migratori

Ricercatrice confermata di Istituzioni di Diritto pubblico – “Sapienza” Università di Roma

Abstract

Questo saggio evidenzia le contraddizioni emergenti in fase di applicazione delle norme del «Codice Frontiere Schengen» che, in caso di «minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna» nello spazio europeo senza frontiere, consentono il ripristino generalizzato dei controlli in fase di attraversamento dei confini interni. In assenza di una politica europea comune in materia di condizioni sostanziali di ingresso e soggiorno dello straniero extra-comunitario, tali norme, concepite come deroghe eccezionali alla libertà di circolazione, sono infatti “piegate” da alcuni Stati all’assolvimento di compiti “ordinari” di contenimento della pressione migratoria. L’impiego di misure restrittive della libertà di circolazione a fini di governo dei flussi migratori mette così a rischio la tenuta dei principi costitutivi dello Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia ed evidenzia l’irrinunciabilità di una disciplina comune della condizione dello straniero extra-comunitario quale corollario della libertà di circolazione dei cittadini europei.

This article focuses on the inconsistencies arising from the implementation of the revised rules of the “Schengen Borders Code” providing for the reinstatement of internal border controls in case of serious threat to public order or internal security of a Member State. These rules were originally conceived as an exception to freedom of movement for individuals and goods in the EU area. Nevertheless, due to the absence of a common European policy regarding non-EU nationals, they are currently used by some Member States as if they were “ordinary” rules aimed at contrasting migration processes.
Restrictions on freedom of movement aiming at restraining migratory flows threaten the strength of the constitutional principles of the Schengen Area. Moreover, they reveal the necessity to agree upon common rules and regulations on the condition of non-EU nationals, which are fundamental to the freedom of movement of EU citizens.

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