Abstract:
Lo scritto affronta i profili delle pari opportunità e della parità di trattamento nel lavoro quali banco di prova del processo di ravvicinamento tra legislazioni statali in Europa nel campo della coesione sociale e dei diritti sociali. Se nella materia del lavoro, a differenza di quella delle politiche sociali in genere, gli strumenti di hard law rappresentano l’asse centrale del processo di armonizzazione, obiettivo dell’articolo è quello di indagare la capacità di altri strumenti di penetrare direttive e regolazione “tradizionale” contribuendo alla costruzione di un complesso normativo unitario sebbene ad intensità precettiva variabile.
In particolare l’autrice prende le mosse da una analisi del ruolo del gender mainstreaming nelle politiche per la parità e, soffermandosi sulla natura “flessibile” dello strumento rispetto al sistema delle fonti, ne indaga i rapporti con il “Metodo Aperto di Coordinamento”. Dopo alcune riflessioni sul rapporto tra diritto europeo e diritto interno nella attuazione del principio di non discriminazione non fondata sul sesso, e sulle criticità emergenti da tale rapporto, l’articolo si sofferma sulle relazioni tra intervento europeo e legislazione nazionale in materia di parità tra donna e uomo nel lavoro, individuando tre ambiti rilevanti: quello della parità retributiva, la tutela della lavoratrice madre, e la disciplina dei congedi parentali.
Nell’ultima parte le considerazioni di sintesi si concentrano sul ruolo della autonormazione etica nel settore in esame, e sul suo farsi o meno soft law, alla luce della capacità integrativa che tale fenomeno è in grado, almeno potenzialmente, di esercitare nel processo di ravvicinamento delle politiche nazionali a quelle europee.
The paper analyses equal opportunities and equal treatment in the field of labour, considering them “test-bench” of the harmonizing process among European State legislations in the field of social cohesion and social rights. We know that in the field of labour, differently than in social policies on the whole, hard law represents the central axis of the harmonization process. This paper aims at investigating the capacity of other legal instruments to cooperate with “traditional” directives and rules in order to build a unitary legislation (although with non homogeneous binding nature).
The author starts from an analysis of the role of gender mainstreaming in the field of gender equality policies and investigates its relationships with the “Open Method of Co-ordination”, focusing on the “flexible” nature of this instrument with respect to the system of sources of law.
After some considerations about the connections and the criticalities between European and national law in the implementation of the antidiscrimination rules regarding in particular sexual orientation, the paper focuses on the equality between workers (men and women) and individuates three relevant areas: the gender pay gap, the protection of the working mothers, the discipline of parental leaves.
In the last part the paper reflects on the role of the ethical self-regulation in the field of labour law and labour rights, and on its soft law nature. In particular, some concluding remarks are dedicated to the potential capacity of this phenomenon to integrate European and State legislations and to contribute to the “approximation process” of national policies to the European ones.