I. Sovranità è termine odioso: perché suppone uno stare ‘sopra’, non di qualcosa che sovrasti altra cosa per legge fisica e senza che ne derivino conseguenze perverse, siano esse sociali, economiche, politiche ed anche etiche. Ma perché lo ‘star sopra’, nel senso connesso alla sovranità, implica che altri, ed altre, stiano in posizione tale da comportare subordinazione, soggezione, obbedienza nei confronti di chi disponga della sovranità. Sia che la abbia ricevuta legittimamente, in base cioè, a qualche principio condiviso di legittimazione, sia che la abbia acquisita in modo od in base a motivazioni ritenute non legittimanti. Odioso: perché è termine che allude a violenza, se non già nell’acquisizione, certamente quanto a carattere del suo dispiegarsi anche quando è legittimo. Odioso: perché istituzionalizza un privilegio nei confronti dei sottoposti; suppone, instaura e ribadisce così, nell’organizzazione umana ove si instaura, una diseguaglianza strutturale, la diffonde nell’universo sottoposto alla sua sfera di efficacia, e non la preclude come possibile contenuto degli atti in cui si concretizza. Odioso: perché identifica il potere di uno solo degli uomini, o solo di alcuni, molti o pochi che siano, su altri, su tutti gli altri della stessa aggregazione umana.