ABSTRACT
ITA
Il saggio si propone di analizzare l’applicazione dell’istituto della incandidabilità, introdotto dalla legge Severino quale impedimento all’assunzione di cariche elettive nelle istituzioni rappresentative, e in particolare in Parlamento, alla recente vicenda del sen. Augusto Minzolini, nei confronti del quale il Senato ha rigettato la proposta di decadenza, rivendicando autonomi poteri di valutazione ai sensi dell’art. 66 Cost. sulla sussistenza dei presupposti per trarre dalla situazione di incandidabilità le conseguenze di legge. La vicenda ha offerto l’occasione per riflettere sulla ratio e sugli aspetti discussi dell’estensione ai parlamentari dell’istituto dell’incandidabilità e per una riconsiderazione dei poteri di “autodichia” delle Camere.
En
The essay aims to analyze the application of “incandidabilità” (“ineligibility”), introduced by the “Severino Act” as an obstacle to taking elective offices in representative institutions, in particular in Parliament, to recent case of senator Augusto Minzolini, in respect of which Senate has rejected the proposal for decadence, claiming autonomous evaluation powers, pursuant to art. 66 Cost., about the existence of prerequisites to draw from the situation of “incandidabilità” legal consequences. The case gives the opportunity to reflect on the reason and controversial aspects of the extension to members of Parliament of “incandidabilità” and to reconsider “autodichia” powers of Chambers.