Il procedimento di revisione costituzionale nei lavori dell’Assemblea costituente

Professoressa associata di Giustizia costituzionale – Università degli Studi di Perugia

Abstract

La lettura degli Atti dell’Assemblea costituente relativi alla scelta del procedimento per modificare la Costituzione fornisce diversi spunti interessanti. Si può facilmente riscontrare una significativa corrispondenza tra i profili problematici di cui oggi si discute e le tematiche allora dibattute. In Assemblea costituente erano già emerse molte delle questioni attualmente in primo piano. E’ possibile, pertanto, ripercorrere il dibattito costituente per ottenere indicazioni che ci permettono di capire meglio il presente. Alcune di queste indicazioni (pur presentando comunque dei profili che meritano attenzione) non risultano risolutive, ma si prestano piuttosto a letture non univoche. Altre indicazioni, invece, ci forniscono un quadro dai contorni più definiti. Questo vale, in particolare, con riferimento a due ambiti tematici: la valenza oppositiva che dovrebbe assumere il referendum nel procedimento di revisione e, soprattutto, la ponderazione delle scelte parlamentari, necessaria ai fini della massima condivisione. In questo modo viene alla luce il divario tra lo scenario tracciato dai Costituenti e la prassi politica che contraddistingue la realtà odierna.

The reading of the Italian Constituent Assembly’s Works relating to the choice of the procedure for amending the Constitution provides several interesting insights. A significant correspondence between the problematical aspects currently under discussion and the topics which were discussed at that time can easily be noticed. In fact, many of the issues that are now in the foreground had already emerged within the Constituent Assembly. Thus, it is possible to retrace the debate within the Constituent Assembly in order to get some indications that allow us to better understand the current situation. Some of these indications (although they contain some aspects deserving attention) are not conclusive, but rather suitable to different interpretations. Other indications, however, offer a clearer vision, in particular with reference to two issues: the role of political opposition that the referendum should play in the review process, and mainly the careful deliberation of the Parliament necessary for the maximum sharing. In this way, the gap between the scenario outlined by the Framers of the Italian Constitution (1948) and the political practice characterizing today’s reality emerges clearly.

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