I criteri adottati dalla Corte di Strasburgo per la valutazione della ragionevole durata del processo

Professore associato di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Messina

Abstract

L’articolo illustra le differenze tra la garanzia, offerta dalla Corte di Strasburgo, del diritto individuale alla ragionevole durata del processo (art. 6 Cedu) e il sindacato sulle leggi fondato sul parametro relativo ai tempi della giustizia, operato alla Corte costituzionale italiana (art. 111 Cost.).
Si sofferma poi sulla tipologia dei criteri adottati dai giudici europei per valutare il superamento del termine di durata ragionevole, evidenziando le soluzione apprestate per fronteggiare le violazioni croniche e seriali, come quelle perpetrate in Italia in relazione al diritto in questione. Segnala infine la strumentalità, risultante dalla giurisprudenza, della garanzia in esame rispetto agli altri diritti riconosciuti dalla Convenzione.

The article deals with the differences between the guarantee of protection of the individual right to a reasonable duration of any legal proceedings, as offered by the Courts of Strasbourg (art. 6 Cedu) and its constitutionality assessment, based on the principle of reasonable duration of trials (art. 111 italian constitution), made by the italian constitutional Court.
The article analyses several criteria used by European judges to determine when the limit to a reasonable duration of legal proceedings has been exceeded. It also describes several solutions to deal with chronic and repetitive abuse of such limit with specific emphasis on Italian cases. Finally, it highlights the role the above mentioned guarantee occupies, according with the judge-made law, when compared to other rights included in the Convention, being functional to their full satisfaction.

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