Abstract
L’articolo tratta del conflitto di interessi dei titolari di cariche di governo nell’ordinamento italiano e muove dalla convinzione che per civilizzare la democrazia italiana il tema vada ricollocato al centro dell’attenzione politica e culturale. La questione – sostanzialmente irrisolta – degli interessi in conflitto (e della concentrazione di interessi) è inevitabilmente intrecciata con la pesante anomalia italiana, che da quasi venti anni altera l’equilibrio fra i poteri, le modalità della competizione politica e gli ordinari e fisiologici assetti della comunicazione e dell’informazione radiotelevisiva. Nello scritto si evidenziano i molti elementi di debolezza ed inadeguatezza della vigente legge sul conflitto di interessi e la sua distanza dai modelli paradigmatici stranieri, che possono ancora oggi rappresentare ottime fonti di ispirazione per quel legislatore che avesse i numeri (e la volontà) di affrontare il problema in termini più decisi. Sullo sfondo è tratteggiato il problematico conflitto fra denaro e politica: in una prospettiva più ampia va infatti ribadita l’esigenza di riportare il rapporto fra economia e democrazia da forme di subordinazione – della seconda alla prima – ad una fisiologica dialettica.
The article deals with the conflicts of interest of members of government in the Italian legal system. The theme should be placed back in the center of the cultural and political debate, in order to “civilize” the Italian democracy. Until now the conflicts of interest were not adequately prevented and hindered by Italian law. Conflicts, as well as the concentrations of interest, are clearly linked to the great Italian anomaly, characterized by the alteration of the balance between the powers, by the irregularity of political competition and by the distortions of the broadcasting system. In this essay we highlight the elements of weakness and inadequacy of the existing law on conflict of interest and its distance from the foreign models . Foreign law may still be an excellent source of inspiration for the Italian legislator, if he will have the political strength and the will to deal with the problem decisively. The conflict between money and politics is outlined in the background: in a broader perspective we affirm the need to reverse the subordination of democracy to the economy.