Abstract
L’articolo esplora il tema dell’identità costituzionale degli Stati membri dell’Unione europea proponendo una chiave metodologica nuova, che si spinge oltre all’analisi del circuito delle Corti, e cerca via alternative attraverso le quali gli Stati membri proteggono interessi nazionali espressione delle loro identità costituzionali. Dapprima l’articolo ripercorre la narrazione classica dei controlimiti, esclusivamente focalizzata sulla giurisprudenza delle Corti costituzionali nazionali, e in particolare di alcune di esse. Si argomenta successivamente il motivo per cui questo approccio tradizionale può essere inadeguato ad apprestare una salvaguardia sufficientemente efficace di elementi peculiari dell’identità costituzionale che sono propri soltanto di alcuni Stati membri e non fanno parte di un condiviso patrimonio costituzionale europeo. A partire dal riconoscimento di questa inadeguatezza, si indagheranno quali alternative esistano per tutelare tali peculiarità. Tra queste l’articolo considera la sottrazione di alcune materie dalle competenze dell’Unione europea o comunque dall’applicazione del metodo comunitario, nonché l’applicazione della regola dell’unanimità in procedimenti decisionali riguardanti materie potenzialmente sensibili per l’identità costituzionale nazionale. Quindi l’articolo considera alcune esperienze significative di integrazione differenziata, con l’intento di verificare se gli interessi tutelati da quelle esperienze abbiano una qualche corrispondenza con quelli tutelati dalle Corti, riscontrando ampie zone di sovrapposizione.
Infine, si indagheranno alcuni recenti passaggi che sembrano suggerire l’avvio di una nuova fase della storia dell’identità costituzionale nazionale, tanto nel circuito giurisdizionale del c.d. dialogo tra Corti (casi Gauweiler, Signor R. e Taricco), quanto nella gestione politica dei conflitti attorno a interessi nazionali fondamentali (con la vicenda Brexit).
The article explores national constitutional identities in the European Union, adopting an innovative methodology to explore this seminal topic beyond the classic judicial perspective. The article investigates possible alternatives to the Court-centered debate on constitutional identities in the European Union. To begin with, the article gives an overview of the traditional court-centered approach through which the legal scholarship widely explored this topic, mostly focusing on national constitutional courts’ case law and particularly on some given jurisdictions. This article argues that this approach may be inadequate to safeguard peculiar elements of constitutional identities that are not part of a shared European constitutional heritage. Given this inadequateness, the article explores possible alternatives to the court-centered approach, identifying such alternatives in the decision to keep identity-sensitive matters out of the EU competences or applying unanimity in the decision-making process on identity-sensitive matters. Additionally, identity-sensitive matters may be identified in a wide and heterogeneous experience of differentiated integration, that this article will explore in detail. Subsequently, the classic court-centered approach on the one hand, and political alternatives to the protection of national constitutional identities on the other hand, will be contrasted: striking overlaps will emerge. Finally, the article will explore recent developments suggesting a new trend both in the court-centered approach to constitutional identities (case Gauweiler, Mr. R., and Taricco) and in political alternatives (Brexit).